Alla mia Gioia
Ella mi disse
(l'onda si rifrangeva alla sponda in fragorosa ilarità di spume),
mi disse:
"Sì, tu l'hai meritato e l'avrai.
Il luogo è questo; ancora
un istante e sarà l'ora.
Tua sola imperatrice,
imprimerò sul tuo labbro il mio bacio,
e sia sacro suggello,
quale su feodal diploma sigillo imperiale."
Ella mi disse
(il vento le svolazzava la nera capellatura come una bandiera):
"Dolce e severa t'invito sacerdotessa al rito.
Sacro è il bacio che sboccia,
divini fiore, dal core.
Un dio tremendo registra
la parola del giuramento
chiusa nel bacio d'amore,
e chi le fa tradimento
cade nel van pentimento
e di se stesso ha orrore."
Ella mi disse
(il sole scagliava per un traforo di nuvole d'arancio raggi d'oro):
"Imminente è l'ora del Dio.
Io sarò tua e tu mio.
E poi, che il mondo tempesti!
Alato è il core che ama,
e vola intatto sull'ira de' flutti,
sul vento che aggira l'onde e le nubi,
sul baleno che scoppia.
Più alto,
ne' cieli d'amore, più alto è il sereno."
Tacque e guardò nel sole.
Si dissero parole secrete.
L'occidente era cinabro.
Il sole baciava la terra,
ed ella posava il suo labbro sopra il mio labbro.
TopGan
Alexandre Pereira commentata il 30/06/2013 18:16:28:
Un bella chattata vedo in questa poesia