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In data 20/03/2018 08:17:37 a pubblicato
TopGan
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Una buona soluzione Per Formare un GOVERNO a L'ITALIA


Lega-M5s, si lavora a un’intesa: via la Fornero, no all’aumento dell’Iva, più tempo per il resto

La prima apertura di credito al nuovo governo, qualunque esso sia, arriva da Bruxelles. Niente di ufficiale, ma dall’Unione europea trapela la volontà di concedere all’esecutivo più tempo per presentare il Def 2018, il documento di economia e finanza sul quale si basano le politiche del governo. A spingere in questa direzione è Pierre Moscovici, il commissario Ue, che ha subito smentito gli allarmi lanciati da Padoan.

l nodo cruciale riguarda il dibattito parlamentare sulle risoluzioni che impegneranno il governo: quelle che non prevedono lo scostamento dai vincoli di bilancio possono essere approvate a maggioranza semplice, ma la partita si complica nel caso una risoluzione che impegna il governo a sforare la spesa. Si può fare, ma serve la maggioranza assoluta. 

Sarà un banco di prova fondamentale per capire chi potrà governare davvero. Certo,  i punti di contatto tra Lega e 5 Stelle sono già molti  a cui ora si aggiunge la volontà di sterilizzare l’aumento dell’Iva: un’operazione da 12 miliardi di euro per il 2019 e da 19 miliardi per l’anno dopo (1,8 punti di Pil).

Un testo di Lega e 5 Stelle non è certo fantascienza, ma serve molta diplomazia. Ed è quello a cui stanno lavorano le parti. Se sull’abolizione della Fornero, Salvini e Di Maio parlano la stessa lingua, le divisioni più profonde riguardano flat tax – rifiutata, sulla carta, dai grillini – e reddito di cittadinanza – che per la Lega è inammissibile. “Potremmo lavorare a un testo senza riferimenti specifici ai due provvedimenti per capire quale spazio di collaborazione ci sia”, spiega una fonte qualificata.

Nessuno dei due vuole rinunciare ai propri principali progetti, ma c’è la consapevolezza che rimandando di qualche mese i due provvedimenti più importanti si potrebbe dare una svolta su temi caldi per entrambi come il lavoro, l’immigrazione, il taglio ai vitalizi e la riduzione delle tasse.

“Ci sono delle forti divergenze, ma bisogna intendersi sulla sostanza” dice Armando Siri, l’ideologo della flat tax della Lega, che poi spiega: “Se il reddito di cittadinanza è puro assistenzialismo noi non possiamo starci, ma se è uno strumento per aiutare chi è in difficoltà la Lega non si tira indietro. Non dimentichiamo, però, che le politiche attive per il lavoro degli ultimi cinque anni sono costate 200 miliardi di euro”. Al di là delle divergenze politiche, per approvare flat tax e reddito di cittadinanza non ci sono i soldi, quindi un’intesa serve a tutti.

Una risoluzione congiunta sul Def che sul governo potrebbe quindi partire dall’abolizione della Fornero e la sterilizzazione dell’Iva, evitando di nominare direttamente la flat tax e il reddito di cittadinanza: basterebbe, per esempio, parlare di una generica riduzione delle tasse e di un maggior sostegno ai cittadini in difficoltà per guadagnare tempo. Le settimane necessarie e capire se gli spazi di manovra siano sufficienti per un governo Salvini-Di Maio, o quanto meno per arrivare a un’intesa su una legge elettorale prima di tornare alle urne.

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