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L'industria dei bus elettrici manda in crisi il petrolio![]() Altro che "nicchia". L’industria dei bus elettrici si sta espandendo con numeri che potrebbero farsi sentire sul mercato petrolifero, infliggendo un colpo sensibile alla produzione quotidiana di barili. A trainare il fenomeno è la Cina, il mercato che detiene il 99% dei 385mila bus elettrici diffusi in tutto il mondo. Il 17% dell’intera flotta disponibile nel paese, con una media di 9.500 bus a zero-emissioni aggiunti sulle strade ogni settimana. Secondo una stima di Bloomberg Energy News Finance, ogni “infornata” di 1000 bus a batterie rende superflui 500 barili di petrolio al giorno. A fine anno si potrebbe arrivare a un taglio 279mila barili al giorno, l’equivalente dei consumi energetici di un paese come la Grecia. Sempre secondo l’agenzia Usa, i bus ecologici stanno cavalcando la tensione politica e amministrativa per frenare l’inquinamento nei grossi centri urbani. Un’emergenza particolarmente sentita in Cina, non a caso leader del mercato, dove le soglie di smog d’allarme hanno causato 1,6 milioni di vittime nel 2015. L’azienda leader: risparmiamo 6,8 miliardi di litri di benzina l’anno |
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