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Def in aula il 19 giugno: le priorità in vista della Legge di Bilancio![]() Legge di Bilancio 2019: il governo Conte dopo la pausa estiva sarà alla prese con la definizione precisa degli obiettivi e delle coperture necessarie a sostenere la nuova manovra finanziaria ma il lavoro è già iniziato con il Documento di economia e finanza (Def). Tra i temi da affrontare e finanziare con la Legge di Bilancio 2019 la neutralizzazione delle clausole di salvaguardia per evitare l’aumento dell’IVA. Altri temi e capitoli di spesa riguardano le pensioni, con il ritorno di quota 100, e la riforma degli ammortizzatori e sussidi sociali, con il reddito di cittadinanza che non è chiaro se e come sarà finanziato già a partire dall’anno prossimo. Tra le altre materie da affrontare nelle maglie della Legge di Bilancio 2019 i bonus fiscali, gli sgravi per le assunzioni di giovani a tempo indeterminato, le misure a favore delle imprese, la flat tax e l’eventuale definizione di nuovi incentivi e investimenti. Il ministro del lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio ha chiarito più volte, anche oggi, che l’Iva non aumenterà, ma dove saranno trovate le coperture questo ancora non è dato sapere. Maggioranza e governo intanto stanno lavorando al Documento di economia e finanza, "anticipo" della Legge di Bilancio (ex legge di Stabilità) che verrà. La sterilizzazione delle clausole di salvaguardia Iva costerebbe 12,5 miliardi. La prima fase del reddito di cittadinanza, con la riforma dei centri per l'impiego “solo” 2 miliardi; la prima tranche della flat tax molto di più, 30 miliardi di euro. Il Def sarà in aula per il voto martedì prossimo, 19 giugno. Nella bozza del Documento di programmazione economica e finanziaria le priorità sono appunto bloccare gli aumenti di Iva e accise e tracciare rapidamente un nuovo quadro di finanza pubblica che rispetti gli "impegni europei sui saldi 2018-2019" ma che sia compatibile con gli "interventi prioritari" definiti nel discorso programmatico del governo Conte. Per evitare l’aumento dell'Iva si potrebbe agire sul deficit alzando l’asticella all'1,5% del Pil dall’attuale previsione dello 0,8% ma poi non rimarrebbero altri spazi o margini di manovra con l’Ue. Sullo sfondo, l’Eurogruppo e l'Ecofin del 21 e 22 giugno a Lussemburgo, quando la risoluzione parlamentare sul Def dovrebbe già essere stata approvata. |
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