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In data 23/06/2018 11:04:30 a pubblicato
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Rivoluzione campi rom: i nomadi dovranno pagare tasse e bollette o verranno espulsi


Ad annunciarlo è stata la sindaca Chiara Appendino, accompagnata dai suoi assessori. L’obiettivo? Porre fine una volta per tutte ai roghi. Ecco cosa prevede il nuovo piano.

TORINO - E’ una vera e propria rivoluzione quella annunciata da Chiara Appendino sul tema dei campi rom. Per porre fine una volta per tutti ai roghi e ai fumi tossici, l’amministrazione introdurrà un regolamento ferreo per le persone che vorranno vivere in un campo: i rom infatti, dovranno pagare una sorta di tassa di 600 euro per vivere all’interno dei campi, altrimenti verranno allontanati.

LE REGOLE - Finita qui? Assolutamente no, c’è di più: i nomadi, per ottenere il permesso, saranno obbligati a pagare le bollette, mandare i bambini a scuola, non portare all’interno del campo veicoli senza documenti di circolazione, non allacciarsi abusivamente a luce e acqua, non realizzare opere abusive e non ammassare e accumulare rifiuti. Insomma, l’obiettivo è quello di ripristinare la legalità in alcune zone dove non esistono regole. Inutile negarlo, su questo tema l’amministrazione si gioca un vero e proprio «all in» con i cittadini: Chiara Appendino, in campagna elettorale e durante la presentazione del programma, aveva parlato della chiusura dei campi rom. Oggi, a un anno dall’insediamento, presenta un progetto rivoluzionario non solo a Torino ma in Italia.

RIVOLUZIONE CAMPI ROM - Il regolamento verrà introdotto nei campi rom di via Germagnano, strada Aeroporto, Sangone e Le Rose, con ogni probabilità già da quest’autunno, magari da settembre. Il permesso inoltre, sarà rinnovabile di anno in anno. Chi non rispetta le regole imposte, verrà immediatamente espulso e perderà il diritto di stare nel campo rom: «Chi non rispetta le regole verrà allontanato» ha spiegato l'assessore all'Ambiente Alberto Unia in Circoscrizione 6. A seguire in attesa spasmodica gli sviluppi di questa vicenda sono soprattutto i cittadini torinesi obbligati a vivere vicino ai campi e a respirare ogni giorno fumi tossici e odori nauseabondi. La speranza è che le novità annunciate possano cambiare le loro condizioni di vita, dopo anni di sofferenza e rabbia. Sulla carta si tratta di un provvedimento davvero rivoluzionario: ora la grande sfida sarà quella di riuscire ad applicarlo.

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