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Non ne usciremo più finché non verranno applicate queste tre cose nell'organizzazione della sanità.Fase 1Dal 31 di gennaio e stato diramato l’emergenza sanitaria, ma nulla e stato fatto in merito fino a quando si sono verificati i primi contagi, che non sto a ripeterli come sono andate a finire (Codogno, Vo, Bergamasca), allora ecco che i primi provvedimenti sono stati quelli di regolare il distanziamento sociale della popolazione, che va benissimo come provvedimento immediato per far si che il servizio sanitario si adeguasse e si riorganizzasse. Invece si e scelto come provvedimento definitivo per contrastare il contagio senza fare quasi nulla nel settore specifico se non quello di ampliarlo (giusto ma non solo) per aumentare la capienza dei malati. E come se visto che sulle strade ci sono tanti incidenti dovuti a buche e strade disconnesse si sceglie di chiuderle e non di risistemarle. E come visto che l’Italia è una zona sismica quindi possono verificarsi terremoti si sceglie di evacuare tutti gli Italiani anziché provvedere a sistemare tutti gli edifici vecchi e nuovi ad essere anti sismica. Mentre non si organizza il sistema sanitario e potenziarlo per metterlo in condizioni di sostenere e curare i malati che si infettano con l’unico strumento valido (Tamponi) che serve ad individuare in anticipo le persone contagiose che diffondono il virus. Fase 2Adesso in questa fase dicono riapriamo piano piano tutte le attività, e quella più pericolosa no perché potrebbero preludere a nuovi focolai. (si ripete come in fase 1). Dunque, insieme alle “regole di distanziamento sociale” e nulla viene detto del compito del servizio sanitario di dotarsi di strumenti e pratiche che minimizzano il rischio di espansione del contagio, cosa che servirebbe sia a limitare i morti che il sovra affollamento degli ospedali. Per fare questo basterebbero tre cose:1. Potenziare la sanità territoriale anche con presidi in ogni quartiere in modo da non avere sovraffollamento i quali separano con un primo esame i gravi (da Ospedalizzare) da quelli meno gravi (da inviare in apposite strutture per la quarantena). 2. Individuare rapidamente i positivi anche se con lievi sintomi e testando i loro contatti (coi tamponi), pertanto far si che tutto il necessario sia a disposizione per eseguirli anche convertendo ditte e quando necessario. (Il tempo per rafforzare è stato concesso dal popolo restando a casa) E non come si è fatto finora dicendo a tutti state male, avete difficoltà a respirare? restate a casa non venite in ospedale. 3. E solo alla fine quando si è sicuri di tenere sotto controllo la diffusione cominciare ad avere un’idea di come e quando si sia diffuso il virus sul territorio per agevolare gli studi statistici, ( questo dovrebbero servire i test epidemiologici a campione). Altrimenti se non si fanno queste cose e si continua con spostare il problema sulla popolazione non se ne uscirà mai perché significa tempi lunghissimi e se non si muore di virus si morirà di fame e di rivolta.. |
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