Coronavirus, i medici che curano col plasma dei guariti: "È la terapia più efficace, ma ancora troppo pochi i donatori" Una volta guariti, donare il proprio plasma per i malati medio-gravi di covid-19. Si tratta del punto di partenza di una terapia che fa uso della trasfusione della parte liquida del sangue di chi ha sconfitto la malattia e ha sviluppato degli anticorpi. Il protocollo è stato predisposto dal servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale dell’ospedale San Matteo di Pavia, diretto da Cesare Perotti, in collaborazione con le strutture di Mantova e Lodi, e dall'Azienda ospedaliera universitaria di Padova. “In poche ore sui pazienti si cominciano a vedere già i primi risultati clinici” spiega Perotti. Pamela Vincenzi è la prima donna incinta ad essere guarita dal virus attraverso questa cura all'ospedale Carlo Poma di Mantova. “I limiti sono legati al numero basso dei donatori idonei – precisa Massimo Franchini, ematologo dell’ospedale di Mantova – ora che stiamo però superando la fase acuta dell'epidemia confidiamo che aumentino”. La riuscita è legata anche alla tempestività dell’azione ad uno stadio preciso della malattia, quando si hanno già delle manifestazioni gravi. “Nel corso della sperimentazione a Mantova non si sono ancora visti effetti collaterali", precisa Giuseppe De Donno, direttore di pneumologia dell’Ospedale della città.
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