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Sospeso fra Langhe e Monferrato, a un'ora da Torino, c'è un paese con i portici "colore del vino"Fra Ugo Nespolo e Dylan Dog, musica e cucina tradizionale, alla scoperta di una iniziativa unica nel suo genere Qui amano dirsi sospesi fra Monferrato e Langhe, anche se la denominazione originale di questo territorio è Astesana. Ma sarà per questi confini ideali che, anticamente, si è diffuso il termine Lanze (anche se qualche fonte lo vede come derivazione del cognome Lancia, dal casato che possedeva queste terre a cavallo fra 1100 e 1200). Castagnole delle Lanze, provincia di Asti e a un'ora di auto da Torino, è da qualche tempo inserito tra i Borghi più belli d'Italia. E tutto qui parla di vino, di arte (legata al vino) e di musica. Un luogo da scoprire. Castagnole, come è facile immaginare, deriva da "castagna" ed è forse l'autunno il periodo migliore per vederlo: per i colori, per i sapori della vendemmia, per quella foschia che sembra separare il borgo vecchio di San Pietro, nella parte alta, da quello nuovo di San Sebastiano, dove sono concentrate le attività economiche, principalmente vinicole. Queste sono terre di vino, infatti. Barbera, Dolcetto d'Alba e Moscato sono le produzioni di zona. Da una quindicina d'anni, l'amministrazione comunale ha creato Adotta un filare, una iniziativa per cui, pagando una quota annua, è possibile adottare una vite: ogni quota dà diritto a un filare, di una decina di metri lineari, da cui deriva una dozzina di bottiglie di vino Barbera denominato "Lanze". Lo spirito originario era di salvare i vitigni abbandonati: con le quote degli adottanti, il Comune paga le spese di cura, vendemmia e imbottigliamento. |
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