Legge 104: si rischia il licenziamento.
L’ultima sentenza della Cassazione

Introduzione
Il dipendente che beneficia dei permessi della cosiddetta Legge 104 (“Legge Quadro per l’assistenza,l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”) non può abusarne e usarli solo parzialmente per l’assistenza al familiare. Come è stato stabilito dalla Corte di Cassazione, si tratta di una violazione importante e può portare al licenziamento del lavoratore.
A chi spettano i permessi
La Legge 104 è stata pensata per chi presenta una minorazione dal punto di vista fisico, psichico oppure sensoriale, sia stabilizzata che progressiva e causa di difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione. I permessi sono concessi anche ai parenti dei disabili. Possono essere richiesti al datore di lavoro da disabili con contratto di lavoro dipendente, dal coniuge del dipendente, dai genitori del dipendente e dai parenti o affini entro il terzo grado.
La sentenza della Cassazione
I giudici di Piazza Cavour hanno voluto approfondire l’argomento con una sentenza importante. Il caso da analizzare era quello di un lavoratore licenziato perchè nel corso di tre giornate aveva usato i permessi prestando assistenza al parente solamente per quattro ore e tredici minuti (appena il 17,5% del tempo messo a disposizione e pagato).
Il comportamento del dipendente
L’uomo è stato licenziato per giusta causa e il suo ricorso non ha funzionato nemmeno in secondo grado. In quel caso, infatti, il giudice aveva messo in luce un disinteresse continuo nei confronti delle esigenze aziendali e dei principi di correttezza del contratto. La Cassazione non ha potuto che confermare questo giudizio