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In data 10/01/2018 19:27:56 a pubblicato
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Pensioni, Di Maio lancia «quota 41»: sconto di oltre due anni sull’uscita anticipata


La partita delle elezioni si gioca sui programmi. E le pensioni sono uno dei temi decisivi. Non a caso tutti gli schieramenti stanno anticipando proposte su questo tema. Dopo l’annuncio del centrodestra di rivedere il sistema pensionistico «cancellando gli effetti deleteri della Legge Fornero » (una riforma le cui regole dovrebbero garantire comunquerisparmi attorno ai 20 miliardi annui tra il 2019 e il 2020, con una proiezione di 200 miliardi nei prossimi dieci anni) è arrivato oggi l’annuncio del candidato premier M5s Luigi Di Maio: «Noi presto presenteremo il nostro programma che si chiama “quota 41”, si basa su un concetto - ha spiegato Di Maio - che tu dopo 41 anni di lavoro devi andare in pensione» senza che ci sia il legame «tra tempo di lavoro e età pensionabile». Mentre sulla riforma Fornero, Di Maio ha aggiunto: « Va abolita non solo per chi deve andare in pensione ma per tutti i giovani” che ci andranno.

Di Maio: aboliremo spesometro e studi di settore
Non solo. «Proponiamo e prendiamo un impegno con le imprese per l'abolizione dello spesometro, dello split payment, del redditometro e degli studi di settore» ha aggiunto il candidato premier del Movimento 5 Stelle, parlando a Milano delle prime 4 delle 400 leggi che i 5 Stelle intendono abolire una volta al governo. «So che i miei avversari diranno che così vogliamo favorire l'evasione fiscale, ma è semplificando che si aumenta il gettito per lo Stato e si riduce
la pressione fiscale», ha aggiunto.

I requisiti attuali per andare in pensione
Attualmente i canali per andare in pensione sono due: per l'uscita anticipata (la cosiddetta pensione di anzianità) 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne. E 66 anni e 7 mesi (con 20 anni di contributi ) sia per gli uomini che per le donne per la pensione di vecchiaia. L'innalzamento generalizzato di cinque mesi dei requisiti per andare in pensione, determinato dall’aumento dell’aspettativa di vita certificato dall’Istat , fa sì che però dal gennaio 2019, l’accesso alla pensione di vecchiaia salga a 67 anni mentre per l'uscita anticipata serviranno 42 anni e tre mesi di contributi per le donne e 43 anni e tre mesi per gli uomini .

L’accesso all’Ape sociale
Sono 15 le categorie di lavoratori in condizioni di disagio sociale ed economico che possono accedere all'ammortizzatore (si tratta di un reddito ponte sino al raggiungimento della pensione di vecchiaia) dell’Ape (Anticipo pensionistico) sociale: per loro bastano 63 anni di età con 30 anni di versamenti contributivi (36 se gravosi). Queste categorie sono esonerate dall'aumento dell'età pensionabile a 67 anni dal 2019. 

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