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  1. In data 16/10/2018 10:24:06 a pubblicato
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    http://www.governo.it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-23/10148

    Legge bilancio 2019: ecco cosa prevede la manovra del governo

    ensioni, reddito di cittadinanza, flat tax. Ma anche sterilizzazione degli aumenti dell’Iva e pace fiscale. Ecco le principali misure della manovra da 37 miliardi del governo gialloverde.

    Pensioni a quota 100
    Il superamento della legge Fornero è una misura che entrambe le forze di governo inseguono e rivendicano. L'obiettivo è di garantire la possibilità di andare in pensione a chi tra età e contributi arriva a 'quota 100', probabilmente partendo dalla combinazione 62-38. Il costo è di 7 miliardi di euro e il meccanismo dovrebbe partire a febbraio.  Saranno quattro l’anno le finestre per andare in pensione, come scrive l’agenzia Radiocor.
    Reddito di cittadinanza e Centri per l’impiego
    Per la bandiera del M5S servono 9 miliardi (di cui 2,6 da attingere dalle risorse già stanziate per il Rei) a cui aggiungere un ulteriore miliardo destinato al rafforzamento dei centri per l'impiego. L'attivazione vera e propria della misura dovrebbe scattare in primavera. L'assegno da 780 euro, secondo quanto annunciato finora, verrà caricato sul bancomat, con una sorta di monitoraggio degli acquisti. Il sostegno sarebbe garantito solo a patto di frequentare corsi di formazione e di prestare 8 ore a settimana di lavoro socialmente utile. Il reddito verrebbe meno dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro, ma con una specifica “geografica”, con l'obiettivo di non penalizzare cioè chi non accetterà come prima offerta un'occupazione al di fuori della propria città o Regione.
    Pace fiscale al 20% con tetto di 100mila euro
    L'accordo raggiunto dopo un lungo braccio di ferro sul decreto fiscale collegato alla legge di bilancio stabilisce un'aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. Sarà prevista l'opzione di dichiarazione integrativa ma con la possibilità di far emergere fino a un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate e comunque con un tetto di 100.000 euro. Per ridurre il contenzioso, si potranno inoltre sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado (o il 50% in caso di vittoria in primo grado). Allo stesso tempo, con la rottamazione ter delle cartelle Equitalia saranno cancellati sanzioni e interessi, dilazionando i pagamenti in 5 anni e arriverà lo stralcio delle minicartelle sotto mille euro accumulate dal 2000 al 2010.
    Dalle pensioni d’oro 1 miliardi in 3 anni
    Il taglio delle pensioni sopra i 4.500 euro netti al mese nella parte di assegno non coperta dai contributi pagati porterà nelle casse dello Stato un miliardo di euro nell'arco di un triennio. La precisazione temporale è arrivata dopo gli annunci di Luigi Di Maio.
    Forfait per gli autonomi
    Il forfait esiste già ed è al 15% per i professionisti con ricavi fino a 30mila euro e per le altre categorie con ricavi fino a 50mila euro. L'obiettivo è estendere la platea ad autonomi, Snc, Sas e Srl che optano per il regime di trasparenza con ricavi fino a 65.000 euro. Dai 65.000 ai 100.000 euro si pagherebbe un 5% addizionale. Le start up e le attività avviate dagli under35 godrebbero di un
    supersconto al 5%. Il costo è di circa 600 milioni il primo anno e di 1,7 miliardi a regime.


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  2. In data 15/10/2018 08:21:59 a pubblicato
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    Una levata di scudi di portata impressionante si erge minacciosa contro l’abolizione della legge Fornero

    Perché i poteri forti, supportati da PD, FI (di nascosto) e giornaloni, vogliono bloccare a tutti i costi l’abolizione della legge Fornero?

    Facciamo l’elenco dei poteri forti che hanno dichiarato guerra totale al Governo Conte con l’obbiettivo di bloccare questa riforma, orgogliosa e giusta bandiera di M5S e Lega.


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    Certo che possiamo!
    Dobbiamo fare di tutto per far vincere il Governo Conte in questa terribile sfida!



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  3. In data 13/10/2018 10:25:51 a pubblicato
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    Eccovi i primi risultati del governo con solo l'annuncio  del cambiamento della legge Fornero

    Poste: 7.500 assunzioni nel 2019, oltre mille entro la fine di quest’anno

    “Un grande risultato reso possibile grazie alla riforma della Legge Fornero” ha detto il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon in merito all’accordo coi sindacati raggiunto lo scorso giugno.

    "Poste Italiane entro l'anno 2019 assumerà 7.500 persone. Un grande risultato reso possibile grazie alla riforma della Legge Fornero e ai cospicui investimenti previsti nella prossima legge di bilancio”. L’annuncio è del sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, che sottolinea come "da una parte infatti con la riforma delle pensioni libereremo nuovi posti di lavoro per i nostri giovani e dall'altra lavoriamo attivamente per incentivare le assunzioni. Non a caso infatti Poste sarà in grado di accelerare al 2019 i propri obiettivi assunzionali inizialmente previsti per il 2020 in seguito all'accordo dello scorso 13 giugno, con, con tutte le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative (Cgil, Cisl, Uil, Cisal-Failp, Confsal, Ugl). Migliori servizi per i cittadini e nuove assunzioni: il governo del cambiamento è di parola".

    L'accordo Poste-sindacati
    Il 13 giugno scorso Poste Italiane ha siglato l'accordo con i sindacati che prevede 1.580 assunzioni entro la fine del 2018 e che nell'arco del triennio 2018-2020 vede coinvolti circa 6.000 lavoratori con stabilizzazione dei rapporti a tempo determinato, conversioni "part time" – "full time" e nuove assunzioni. Altra novità è la declinazione delle graduatorie di mobilità volontaria: provinciale, regionale e nazionale. In particolare, esaurito il ricorso alle prime due,  eventuali necessità di personale su base locale verranno risolte attraverso la mobilità nazionale (per il 50%) e i contratti parte time convertiti in full time. Ulteriore leva occupazionale sarà il ricorso alle assunzioni, dal mercato esterno, di giovani laureati destinati a mansioni commerciali con contratti di apprendistato professionalizzante. “Questo è un buon accordo che giunge dopo mesi di impegno soprattutto verso l’inclusione dei giovani lavoratori e che dà prospettive concrete a tante famiglie” ha detto Nicola Di Ceglie, segretario nazionale Slc Cgil.



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  4. In data 13/10/2018 05:56:57 a pubblicato
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    Pensioni, dal 2019 si va con 38 anni e senza tagli: il Governo conferma

    Riforma pensioni, arrivano conferme sulla quota 100: sarà senza penalizzazioni, ok a stop adv e Opzione Donna, slitta quota 41.
    Dal prossimo anno si potrà andare in pensione grazie alla quota 100, misura di uscita anticipata certa con l’approvazione del Def al 2.4%. La quota 100 sarà, come ha confermato sia Salvini quanto il sottosegretario al Ministero del Lavoro Durigon, senza tagli. Nessun ricalcolo col contributivo dal '96, e nessun taglio dell’1.5% per ogni anno di anticipo rispetto alla legge Fornero. Vediamo dunque chi potrà accedervi e le prime reazioni.

    Quota 100, platea definita: 38 anni di contributi e 62 d’età, fuori i precoci
    Al Governo stanno lavorando sulle tempistiche - come fa notare il Messaggero in un recente articolo - di entrata in vigore della misura per capire se la domanda di pensione anticipata quota 100 potrà essere presentata dai lavoratori che intendono usufruire di questa misura già da gennaio oppure se si dovrà attendere marzo.

    Nel mentre i precoci sui social si dicono basiti dal fatto che nulla contino i contributi versati. Già perché, ad onor del vero, la quota 100, non essendo libera da vincoli come inizialmente era stata ipotizzata, non porterà alcun vantaggio ai lavoratori che hanno iniziato la loro carriera lavorativa molto giovani. Se escludiamo la quota 41 per i precoci già in vigore perché resa strutturale dalla passata legislatura (che riguarda le categorie maggiormente disagiate) gli altri 'quarantunisti, nonostante in possesso di 41/42 anni di contributi versati, saranno costretti a continuare a lavorare non raggiungendo il vincolo anagrafico dei 62 anni ed essendo dunque tagliati fuori dalla quota 100. Allo studio ci sarebbe anche lo stop dell’aumento dell'età pensionabile in base all'aspettativa di vita: la misura potrebbe in parte, forse, ridurre l’amaro in bocca dei precoci che, quantomeno, potrebbero accedere alla quiescenza con gli stessi requisiti attuali.


    Si va verso Quota 100 e stop adv, ma potrebbe saltare quota 41
    Visto che i 38 anni di contributi saranno vincolanti, la quota 100 per alcuni potrebbe sforare: infatti, chi ha 63 anni non potrà andare con 37 anni di lavoro in regola, anche se la somma tra età e contributi equivale a 100, ma dovrà andarci con quota 101, 63+38. Con quota 102 se il pensionando ne ha 64 e così via. Anche chi ha 60 anni e 40 di contributi non potrà accedere alla quiescenza. Ragione per cui la platea, rispetto all'idea iniziale, risulterà ridotta, ma si stima - dice Durigon - che 377 mila persone, (Salvini conferma, dicendo circa 400 mila) potranno accedere alla pensione. L’idea è quella di un ricambio generazionale nel mondo del lavoro, per questo sono state eliminate le penalizzazioni inizialmente ipotizzate, per favorire l’uscita degli anziani e l’ingresso dei giovani. Ma la misura costerà all'incirca 8-8.5 miliardi. Tra le altre misure allo studio - spiega Durigon - anche lo stop dell’adeguamento automatico dell’età della pensione in base all'aumento dell'aspettativa di vita, che permetterebbe dunque di continuare a pensionarsi, anche dal 2019, con 66 e 7 mesi per le Pensioni di vecchiaia e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 1 in meno per le donne, per quelle di anzianità.

    La quota 41 al momento non ci sarà, come ha sottolineato 'il Messaggero', nonostante fosse previsto dal programma. In vigore però, invece - dice soddisfatto Duirgon - resterebbero la legge dei Precoci con 41 anni, l'Ape sociale, che verrà stabilizzata, e la cosiddetta opzione donna.


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  5. In data 12/10/2018 08:06:02 a pubblicato
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    Carburanti: addio verde e gasolio Da oggi cambiano i nomi

    Lo scopo è di uniformare le etichette in tutti i Paesi europei. La benzina viene identificata dalla lettera E. l Diesel prendono la B. Il metano diventa CNG e il gpl LPG

    Non più «verde», gasolio, metano, gpl... Addio a queste denominazioni. Al loro posto, dal 12 ottobre, troveremo etichette (tonde o quadrate, di diverso di colore) e sigle (formate da lettere e numeri).

    Nomi ed etichette

    Lo scopo della direttiva EN 16942 (che ottempera all’art. 7 della Direttiva DAFI 2014/94/UE sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi) non è quello di complicare la sosta alla stazione di servizio (anche se l’effetto-incertezza non mancherà, almeno all’inizio), ma, al contrario, di agevolarla, uniformando la comunicazione a livello europeo. In modo che gli automobilisti in viaggio in altri Paesi UE, dei quali magari non conoscono la lingua, non abbiano dubbi sul rifornimento da fare.

    I Paesi coinvolti

    La norma che definisci i nuovi standard varrà in tutti e 28 gli Stati membri dell'Ue, nei Paesi dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Lichtenstein, Norvegia) e anche in Serbia, Macedonia, Svizzera e Turchia. L'Inghilterra, dopo la Brexit, deciderà autonomamente se conformarsi allo standard o meno. 

    Per chi vale la regola

    Saranno interessate le stazioni di servizio, che dovranno apporre le etichette sui distributori e sulle pistole di erogazione, e i costruttori, che dovranno indicare l'etichetta giusta sul manuale d'uso e manutenzione e sui tappi dei carburanti dei veicoli immessi sul mercato per la prima volta o immatricolati dal 12 ottobre. Tra questi sono compresi: ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli; autovetture; veicoli commerciali leggeri; veicoli commerciali pesanti; autobus. Nessun obbligo invece è previsto per i mezzi già in circolazione. 

    Le nuove etichette

    Per tutti i tipi di benzina l'etichetta sarà di forma circolare e conterrà la lettera E e un numero progressivo che indicherà la percentuale dei componenti: ad esempio E5 per alcol etanolo pari al 5%; E10 per il 10% e così via. L'etichetta del Diesel invece sarà quadrata e conterrà la lettera B (che indica i componenti di biodiesel). Sarà quindi B7 per un gasolio con biodiesel al 7%, B10 al 10% e B100 che indica invece il puro biodiesel.

    Il metano diventa CNG

    La sigla XTL indicherà il gasolio sintetico non derivato dalla raffinazione del greggio.Per i combustibili gassosi il bollino sarà a forma di rombo, mentre le sigle incluse saranno H2 per l'idrogeno, CNG per il gas naturale compresso (metano per auto), LNG per il gas naturale liquefatto (metano liquido) e LPG per il gas di petrolio liquefatto. Sono ancora in via di definizione invece l'etichetta e la sigla per i veicoli elettrici e ibridi plug-in.

    Quale scegliere

    Quale benzina scegliere fra la E5, la E10 e la E85 (stesso discorso per il gasolio «giusto»), se l’auto non è nuova e, dunque, non ha indicazioni né sul tappo del serbatoio né sul libretto di uso e manutenzione? Chiedetelo al gestore della stazione di servizio.



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LE TUE MANI

Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.

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