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In data 19/06/2018 18:02:00 a pubblicato
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Bozza decreto FER: I nuovi incentivi al fotovoltaico
Decreto FER 2018 – Nuove prospettive per il fotovoltaico italiano
La Strategia Energetica Nazionale (SEN 2017) ha introdotto nuovi ambiziosi obiettivi in merito alle fonti rinnovabili di energia, in particolare l’energia prodotta dal fotovoltaico dovrà passare dagli attuali 23 TWh ad un valore di 72 TWh nel 2030 triplicando di fatti la base installata.
Il primo passo per il raggiungimento di tali obiettivi sarà costituito dal nuovo decreto sulle rinnovabili elettriche (FER) che introduce il ritorno degli incentivi al fotovoltaico, in particolare sono previsti incentivi per impianti con le seguenti caratteristiche:
· Potenza maggiore di 20 kWp;
· Non installati su terreni agricoli, salvo le serre fotovoltaiche;
· Di nuova costruzione (sono quindi esclusi potenziamenti e rifacimenti);
Provvisti di autorizzazione per la costruzione e l’esercizio e di preventivo di connessione alla rete elettrica.
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In data 19/06/2018 11:26:23 a pubblicato
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Def in aula il 19 giugno: le priorità in vista della Legge di Bilancio
Legge di Bilancio 2019: il governo Conte dopo la pausa estiva sarà alla prese con la definizione precisa degli obiettivi e delle coperture necessarie a sostenere la nuova manovra finanziaria ma il lavoro è già iniziato con il Documento di economia e finanza (Def).
Tra i temi da affrontare e finanziare con la Legge di Bilancio 2019 la neutralizzazione delle clausole di salvaguardia per evitare l’aumento dell’IVA. Altri temi e capitoli di spesa riguardano le pensioni, con il ritorno di quota 100, e la riforma degli ammortizzatori e sussidi sociali, con il reddito di cittadinanza che non è chiaro se e come sarà finanziato già a partire dall’anno prossimo.
Tra le altre materie da affrontare nelle maglie della Legge di Bilancio 2019 i bonus fiscali, gli sgravi per le assunzioni di giovani a tempo indeterminato, le misure a favore delle imprese, la flat tax e l’eventuale definizione di nuovi incentivi e investimenti.
Il ministro del lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio ha chiarito più volte, anche oggi, che l’Iva non aumenterà, ma dove saranno trovate le coperture questo ancora non è dato sapere. Maggioranza e governo intanto stanno lavorando al Documento di economia e finanza, "anticipo" della Legge di Bilancio (ex legge di Stabilità) che verrà.
La sterilizzazione delle clausole di salvaguardia Iva costerebbe 12,5 miliardi. La prima fase del reddito di cittadinanza, con la riforma dei centri per l'impiego “solo” 2 miliardi; la prima tranche della flat tax molto di più, 30 miliardi di euro. Il Def sarà in aula per il voto martedì prossimo, 19 giugno.
Nella bozza del Documento di programmazione economica e finanziaria le priorità sono appunto bloccare gli aumenti di Iva e accise e tracciare rapidamente un nuovo quadro di finanza pubblica che rispetti gli "impegni europei sui saldi 2018-2019" ma che sia compatibile con gli "interventi prioritari" definiti nel discorso programmatico del governo Conte.
Per evitare l’aumento dell'Iva si potrebbe agire sul deficit alzando l’asticella all'1,5% del Pil dall’attuale previsione dello 0,8% ma poi non rimarrebbero altri spazi o margini di manovra con l’Ue. Sullo sfondo, l’Eurogruppo e l'Ecofin del 21 e 22 giugno a Lussemburgo, quando la risoluzione parlamentare sul Def dovrebbe già essere stata approvata.
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In data 18/06/2018 19:02:09 a pubblicato
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Come cambiano i vertici della RAI
Straordinario… ecco il patto tra Di Maio e Salvini per la gestione della RAI, Tg2 alla Lega, Tg3 al M5s! Guarda e diffondi18/06/2018 – L’inchiesta della Procura di Roma sulla costruzione del nuovo stadio nella Capitale ha rallentato la trattativa, ma l’accordo tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio per lo spoil system in Rai è praticamente definito.La «derenzizzazione» di Viale Mazzini è in cima alle priorità del governo giallo-verde.
Non è un caso che Di Maio e Salvini, da giorni, stiano preparando il terreno, riscaldando l’ambiente, per mettere le mani sul servizio pubblico televisivo. Il ministro dell’Interno, dallo studio di Otto e mezzo su La7, è stato il più esplicito: «I partiti non saranno fuori, ma faranno scelte intelligenti. Dobbiamo nominare noi. Faremo scelte equilibrate e intelligenti, a differenza di chi ci ha preceduto, perché alcuni tg della Rai sembrano quelli degli anni ’20 e degli anni ’30. Non faccio nomi e cognomi, lascio giudicare ai telespettatori». La missione sarà, dunque, far sentire anche nella tv di Stato il nuovo vento pentaleghista. C’è un ragionamento finale tra le due forze politiche sui nomi da spedire alla guida dei Tg, ma lo schema su cui poggia la spartizione delle poltrone è pronto. E rientra nell’accordo finale per sottosegretari e viceministri del governo Conte. Il punto di equilibrio prevede che nessuna delle due forze politiche possa avere un peso maggiore dell’altra nel controllo dell’informazione pubblica.
La strada seguita dalla coppia Di Maio-Salvini parte da un compromesso: la direzione del Tg2 andrà alla Lega mentre quella del Tg3 sarà indicata dal M5s. La poltrona più ambita, la guida del Tg1, su cui Salvini non intendeva mollare e che rischiava di far saltare l’accordo, sarà occupata da profilo super partes. Per la guida del telegiornale della prima rete nazionale si cerca un nome che stia bene sia a leghisti che grillini. In modo da non sbilanciare verso una sola forza politica tutto il potere dell’informazione pubblica. Enrico Mentana è una soluzione. Si profilerebbe, inoltre, il ritorno sulla tv di Stato di Giovanni Floris ma non è ancora chiaro con quale ruolo. Lo schema di base dell’alleanza giallo-verde prevede la direzione del Tg2 al Carroccio: in pole per la poltrona ci sono il vicedirettore di Rai1 Gennaro Sangiuliano e la giornalista Grazia Graziadei. La direzione del Tg3 dovrebbe andare a un giornalista indicato da Di Maio. Le opzioni, al momento, sarebbero due: Milena Gabanelli e Alberto Matano, giornalista del Tg1 e conduttore di Sono Innocente ma soprattutto un fedelissimo del sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora. Un compromesso in piena regola, che eviterebbe strappi, consegnando nelle mani di Salvini e Di Maio il controllo politico dell’informazione pubblica.
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In data 13/06/2018 10:38:21 a pubblicato
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Pensioni: Fino a 300 euro in meno: dal 2019 sulle pensioni un nuovo effetto Fornero
Taglio ai coefficienti degli assegni per chi si ritira l'anno prossimo: in media meno 1,2%Il governo appena insediato vuole cancellare la legge Fornero. Ma presumibilmente non farà in tempo a disinnescare l'effetto di una delle parti meno conosciute della riforma previdenziale varata dal governo Monti.
Un meccanismo che, come gli altri della Fornero, si somma a quelli delle precedenti riforme e non viene applicato in nessun altro sistema previdenziale. Ma che in Italia si è fatto sentire con un taglio delle pensioni del 12% in 10 anni, secondo il quotidiano economico Italia Oggi. È l'adeguamento automatico del coefficiente di trasformazione.
In sostanza, la riforma del 2011 prevede che per rendere sostenibile il sistema debbano variare a scadenze fisse, oltre all'età del ritiro, anche i parametri alla base della formula che serve a calcolare la pensione sulla base dei contributi versati. Chiaramente a danno del pensionando che, vivendo di più, si appresta a percepire più assegni.
La novità di questi giorni è un decreto legge pubblicato nella Gazzetta ufficiale venerdì, ma approvato il 15 maggio scorso, quando il governo Conte non era ancora in carica e Luigi Di Maio non era ministro del Lavoro. La legge ha fissato un nuovo adeguamento che comporterà un taglio medio dell'1,2% per chi andrà in pensione nel 2019.
L'adeguamento vale solo per le pensioni calcolate con il metodo contributivo. Altra beffa per le nuove generazioni di pensionati, sfavorite rispetto a quelle precedenti che hanno avuto la fortuna di avere una pensione calcolata sulle ultime retribuzioni. Ma anche una sfida al nuovo governo che vorrebbe invece favorire i pensionati del sistema contributivo, tagliando le rendite dei «retributivi» più ricchi.
L'ultima volta che è stato adeguato il coefficiente di trasformazione è stato nel 2016, prima ancora nel 2013. Effetto della riforma Fornero che ha stabilito scadenze fisse triennali per rivedere i coefficienti. Con questo ultimo adeguamento, un lavoratore che andrà in pensione a 65 anni nel 2019 prenderà una pensione inferiore dell'1,5% rispetto a chi ha avuto la fortuna di ritirarsi un anno prima.
Il taglio non risparmierà pensionati in tarda età, nonostante l'intenzione della riforma Fornero fosse quello di spostare in avanti l'età del ritiro. Un 70 che andrà in pensione il prossimo anno perderà quasi il 2%. Dai 2.943 euro del 2018 ai 2.887 del 2019. Un pensionato che nel 2012 avrebbe avuto diritto a 4.000 euro di pensione, dal 2019 percepirà 3.733 euro.
Il coefficiente di trasformazione esiste dai tempi della riforma Dini, quindi in vigore dal 1996. Da allora e fino al 2010 aveva già garantito ricalcoli (al ribasso) delle pensioni in media dell'8%.
Ai sindacati era stato promesso un tavolo per rivedere i criteri di calcolo, ma non è mai stato avviato. Tra le proposte, quella della Uil. In sostanza, spiega il segretario confederale Domenico Proietti, si tratta di applicare i diversi coefficienti non agli anni di pensionamento ma alle coorti di nascita. Un sistema più equo e anche un disincentivo ad andare in pensione prima per evitare i tagli. Anche perché, gli esperti di previdenza prevedono un esodo di lavoratori per evitare la prossima stretta, prevista nel 2021.
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In data 13/06/2018 10:19:04 a pubblicato
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TRENITALIA: AL VIA MAXI ASSUNZIONI. SI CERCANO 31MILA ADDETTI ANCHE PRIMA ESPERIENZA
Trenitalia assume. L’azienda ha avviato una maxi campagna per reclutare 31mila persone. Si tratta di un importante piano assunzionale che andrà avanti fino al 2026 e consentirà appunto di impiegare nuovo personale. Essendo queste assunzioni imponenti, ovviamente, non avverranno tutte insieme ma a scaglioni in base alle figure ricercate.Cosa prevede il piano Industriale FS 2017 – 2026
Il Gruppo Fs ha avviato un piano Industriale per il 2017 – 2026 che porterà entro tale data al reclutamento di migliaia di collaboratori. Al momento sono diverse le posizioni aperte, vediamole. Trenitalia sta cercando nello specifico:
- Due Progettisti Geotecnici con sede di lavoro a Roma. Per questa posizione è necessario possedere laurea magistrale in Ingegneria Civile con indirizzo in Geotecnica e almeno 10-15 anni di esperienza nel settore.
- Progettista strutturale per la sede di Roma, in questo caso si cercano laureati in Ingegneria Civile con indirizzo in Strutture e almeno 10 o 15 anni di esperienza.
Si cercano anche un Progettista Sistemi Tecnologici per il Segnalamento Ferroviario e Progettisti Idraulici, un esperto di Internal Audit in ambito Operational e Compliance con laurea in economia o affini, un Progettista Sistemi Tecnologici con laurea in ingegneria elettronica o telecomunicazioni, Senior Business Compliance da inserire presso la struttura Compliance di Ferrovie dello Stato, tra i requisiti richiesti Laurea Magistrale o Vecchio Ordinamento in Giurisprudenza, Economia, Scienze Politiche, esperienza di almeno 5/8 anni maturata nel settore compliance di primari gruppi nazionali o esteri con preferenza per la business compliance a supporto delle attività all’estero con il ruolo di senior specialist come si legge nel sito delle FS.
Come candidarsi e invio Cv
Queste sono alcune delle posizioni aperte con Ferrovie dello Stato, di tanto in tanto il gruppo pubblica anche offerte di lavoro per macchinisti, capitreno e altre figure specializzate o personale di terra e di bordo. I candidati volendo possono anche inviare una candidatura spontanea dopo essersi iscritti al sito delle FS, il Cv rimarrà nel database per un certo periodo e potrà essere aggiornato. Per candidarsi alle posizioni di lavoro citate sopra basta collegarsi al sito Ferrovie dello Stato lavora con noi e seguire le istruzioni per l’invio del Cv.
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LE TUE MANI
Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.