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Resistono ad un terremoto di 9 gradi Richter. Ecco le case progettate in Giappone
Ecco le nuove costruzioni antisismiche che stanno realizzando in Giappone. Riescono a superare il test che simula un terremoto di 9 gradi Richter.
I giapponesi sono un popolo estremamente all’avanguardia sotto molti punti di vista e gran parte delle invenzioni più utili e geniali vengono ideate proprio in questo territorio. Si tratta, però, di un paese anche particolarmente abituato a fenomeni e disastri naturali come i terremoti violentissimi ai quali spesso seguono degli tsunami che risultano davvero devastanti come la cronaca ci ha recentemente mostrato.
Per questo, quindi, i palazzi e le strutture in genere (domestiche ed industriali) che si trovano in questo paese sono realizzati con dei sistemi antisismici davvero molto sofisticati. Nonostante questo, però, i terremoti di fortissima entità possono comunque causare dei danni e far perdere la vita a centinaia di persone.
Di recente sono state create delle nuove soluzioni per cercare di rendere la vita dei giapponesi ancora più sicura e soprattutto evitare danni anche in caso di scosse fortissime, come quelle di 9° della scala Richter. Si tratta di meravigliose case di legno compensato capaci di resistere benissimo ad una scossa del nono grado della scala Richter senza riportare per questo danni e di conseguenza causare vittime.
Si tratta di case realizzate con materiali non molto costosi ma che proprio per questo potrebbero essere alla portata di tutti e potrebbero di conseguenza salvare la vita di tantissime persone che possono adeguare l’abitazione esistente o costruirne delle nuove a cifre irrisorie.
A volte sono proprio piccoli accorgimenti come questi a poterci fornire la soluzione per evitare grandi stragi come quella accaduta negli ultimi mesi nel centro Italia e che potrebbero in qualche modo essere evitate soltanto con un po’ di attenzione in più e con una particolare sensibilità nei confronti dei problemi che ci riguardano da vicino.
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I tesori dal Titanic dal fondo dell'Oceano a Torino, la mostra
Tre mesi per vedere i veri oggetti recuperati sui fondali e dal relitto della nave più famosa del mondo
I tesori dal Titanic dal fondo dell'Oceano a Torino, la mostra
La mostra in arrivo a Torino è l'unico luogo in cui si possono vedere gli oggetti originali del Titanic, recuperati dal fondo dell'Oceano. Piatti, bicchieri, bagagli, vestiti appartenuti ai passeggeri e molto altro ancora.
I tesori recuperati dal relitto del Titanic hanno un valore inestimabile e “Titanic- the artifact exhibition” raccoglie gli oggetti originali riportati a nuova vita e visibili dal 18 marzo fino al 25 giugno, a Torino alla Promotrice delle Belle Arti in viale Diego Balsamo Crivelli, 11.
All’interno della mostra vi sarà anche un'intera parete di ghiaccio da poter toccare per comprendere le condizioni in cui si trovarono i passeggeri del Titanic quella terribile mattina del 15 aprile 1912 quando il transatlantico più grande al mondo affondava a seguito della collisione con un iceberg. 2.228 passeggeri a bordo di cui oltre 1.500 persero la vita in quella che è la tragedia più terribile della storia della navigazione.
Tra il 1987 ed il 1994 RMS Titanic organizzò numerose spedizioni per il recupero del relitto, portando alla luce oltre 4.000 pezzi dal fondo dell’oceano. Oggi quegli oggetti compongono l'essenza della mostra itinerante che per la primissima volta arriva in Italia, con la produzione di Dimensione Eventi, su licenza Premier Exhibitions.
In mostra anche pezzi autentici della nave, oggetti originali di proprietà dei passeggeri, la ricostruzione in scala reale di una cabina di prima classe ed una di terza classe, il celebre ponte principale, reperti e filmati dell’epoca.
Avviso per tutti gli innamorati: chi si presenta prima di San Valentino al botteghino della Società Promotrice Delle Belle Arti in Torino (mart-ven. 10-13 e 15-19; sabato 10-21 e domenica 10-19) potrà acquistare il biglietto "ridotto coppia" valido poi per visitare la mostra Titanic a partire dal 18 marzo. Il biglietto ridotto coppia consente al singolo acquirente di risparmiare 3 euro sul biglietto open, con un conseguente risparmio totale di 6 euro per la coppia.
Ministro delle finanze tedesco: se uscite dall’Euro, la Germania crollerà
Theo Waigel è stato per dieci anni Ministro delle Finanze di Helmut Kohl. Il 21 giugno scorso ha rilasciato un’intervista a T-Online. Questo è un frammento delle sue dichiarazioni.
Intervistatore: “I sondaggi sull’uscita dalla UE mostrano che se si chiedesse ai francesi e ad altri, vincerebbe chi vuole uscire, con uno scarto minimo. Secondo lei da dove viene questa disaffezione per l’UE?”
Theo Waigel: “Al grado di sviluppo della globalizzazione e dei mercati aperti cui siamo arrivati – che non è più reversibile -, ci sono forze che si oppongono, sostenendo la necessità di ritornare ai confini e alle regolamentazioni nazionali, che prima funzionavano bene, per tornare ad appropriarsi delle proprie capacità decisionali“.
Intervistatore: “E cosa gli si può rispondere?”
Theo Waigel: Gli si può rispondere in modo del tutto chiaro quali svantaggi ne scaturirebbero. Se la Germania oggi uscisse dall’unione monetaria, allora avremmo immediatamente, il giorno dopo, un apprezzamento tra il 20% e il 30% del marco tedesco – che tornerebbe nuovamente in circolazione -. Chiunque si può immaginare che cosa significherebbe per il nostro export, per il nostro mercato del lavoro, o per il nostro bilancio federale“.
L’euro conviene alla Germania, ecco perché ci restiamo dentro. Va da sè che se il marco diventasse sconveniente, la lira diventerebbe conveniente per i mercati, per gli investitori e per i consumatori. Queste cose i commentatori nazionali non ve lo dicono. Queste notizie ai telegiornali non passano. Per chi lavora la stampa italiana? Per chi lavora la politica italiana? Per l’Italia o per Berlino? Se lavorasse per gli italiani, interviste come queste sarebbero in prima pagina su tutti i quotidiani, in luogo dello spettro dell’inflazione, e la gente inizierebbe a trarne le conclusioni.
In Germania, invece, non si fanno problemi a dirlo con chiarezza. Anche perché hanno interessi opposti. Ci fu anche un pezzo dello Spiegel Online, datato 13 giugno 2012 (ben 4 anni fa), che lo disse con altrettanta chiarezza:
« Con un’uscita dall’Euro e un taglio netto dei debiti la crisi interna italiana finirebbe di colpo. La nostra invece inizierebbe proprio allora. Una gran parte del settore bancario europeo si troverebbe a collassare immediatamente. Il debito pubblico tedesco aumenterebbe massicciamente perché si dovrebbe ricapitalizzare il settore bancario e investire ancora centinaia di miliardi per le perdite dovute al sistema dei pagamenti target 2 intraeuropei. E chi crede che non vi saranno allora dei rifiuti tra i paesi europei, non s’immagina neanche cosa possa accadere durante una crisi economica così profonda. Un’uscita dall’euro da parte dell’Italia danneggerebbe probabilmente molto più noi che non l’Italia stessa e questo indebolisce indubbiamente la posizione della Germania nelle trattative. Non riesco ad immaginarmi che in Germania a parte alcuni professori di economia statali e in pensione qualcuno possa avere un Interesse a un crollo dell’euro. »
Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.