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  1. In data 09/09/2016 09:06:05 a pubblicato
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    L’Inps lancia l’allarme, la classe 1980 rischia il pensionamento a 75 anni


    A causa del vuoto contributivo dovuto alla disoccupazione, pari in media a due anni per i lavoratori che hanno oggi 36 anni. Boeri, la flessibilità in uscita va introdotta ora

    La disoccupazione giovanile potrebbe avere effetti devastanti sull’età di raggiungimento della pensione per le generazioni più giovani. Secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri, chi è nato dopo il 1980 rischia di andare in pensione con i requisiti minimi non a 70 anni, ma «due, tre, forse anche cinque anni dopo». L’Inps ha condotto uno studio apposito sulla classe 1980, «una generazione indicativa» ha detto Boeri prendendo a riferimento «un universo di lavoratori dipendenti, ma anche artigiani», ed è emerso come per un lavoratore tipo «ci sia una discontinuità contributiva, legata probabilmente a episodi di disoccupazione, di circa due anni. Il vuoto contributivo pesa sul raggiungimento della pensione, che a seconda della sua lunghezza, «può slittare anche fino a 75 anni».

    Flessibilità necessaria

    «Non voglio terrorizzare ma solo rendere consapevoli dell’importanza della continuità contributiva» ha aggiunto il presidente dell’Inps, tornando a sollecitare al governo una riforma per rendere più flessibile l’età di uscita dal lavoro. «L’uscita flessibile è un terma che va affrontato non fra cinque anni ma, credo, adesso. Abbiamo studiato il comportamento di due tipi di imprese, con o senza lavoratori bloccati dalla riforma del 2011. Abbiamo visto che le prime hanno assunto meno giovani con una forte penalizzazione di questi ultimi. Dato il livello della disoccupazione giovanile e dato che rischiamo di avere intere generazioni perdute nel Paese, e dato che invece abbiamo bisogno di quel capitale umano, credo sia m0lto importante fare questa operazione in tempi stretti» ha concluso Boeri.



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  2. In data 09/09/2016 08:46:44 a pubblicato
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    La rivolta contro il canone Rai: gli italiani non versano l'obolo

    Quasi il 50 per cento degli utenti non ha versato il canone in bolletta. È il flop del restyling voluto da Renzi

    Da una indagine condotta da ItaliaOggi, comunicati dalle società elettriche all'Agenzia delle Entrate, emerge con nettezza come gli italiani si siano rifiutati di versare l'obolo alla tivù pubblica limitandosi a saldare soltanto l'importo relativo alla fattura energetica. "Un fenomeno che in certe zone del Paese, quasi tutto il Centrosud, ha toccato quote del 60 per cento di evasione - scrive Giorgia Pacione Di Bello - mentre la situazione è leggermente migliore al Centronord, dove il dato provvisorio sembra assestarsi intorno al 50%".

    Il canone Rai in bolletta rischia di essere l'ennesimo flop targato Matteo Renzi. Pensato per far arrivare più soldi a viale Mazzini, la trovata del premier è stata pubblicizzata in lungo e in largo come un'operazione di contrasto all'evasione fiscale. Peccato che gli italiani, quando si tratta di dare denari a mamma Rai, non vogliono proprio sentire ragioni. Non a caso il canone è in assoluto la tassa più odiata. E questo riflette i dati pubblicati questa mattina daItaliaOggi che, sebbene non tengano dentro la percentuale relativa al mese di agosto, la dicono lungo sulla levata di scudi contro il decreto interministeriale numero 94 del 13 maggio 2016.

    Insomma, con buona pace di Renzi, possiamo dire con certezza che l'operazione canone in bolletta non si avvicinerà mai (nemmeno lontanamente) al 100% auspicato dal governo in occasione del restyling del pagamento del canone. "Una delle motivazioni più probanti del flop del canone in bolletta - spiegano gli esperti sentiti da ItaliaOggi - potrebbe risiedere nella disinformazione che ha circondato l'operazione, soprattutto sulle conseguenze connesse al mancato pagamento del canone".



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  3. In data 02/09/2016 17:46:30 a pubblicato
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    UN URLO DI DIGNITÀ: NON HO PAGATO IL CANONE, “PD-RAI” ,HO PAGATO L’ENERGIA EROGATAMI E SONO PRONTO A DENUNCIARE OGNI AZIENDA CHE INTERROMPA IL SERVIZIO DI ENERGIA A SEGUITO DI QUESTA MIA DECISIONE!


    UN URLO DI DIGNITÀ: NON HO PAGATO IL CANONE, “PD-RAI” ,HO PAGATO L’ENERGIA EROGATAMI E SONO PRONTO A DENUNCIARE OGNI AZIENDA CHE INTERROMPA IL SERVIZIO  DI ENERGIA A SEGUITO DI QUESTA MIA DECISIONE!

    QUESTO NON È UN POST, È UN URLO DI DIGNITÀ,

     

    uno sprone al risveglio dei valori di appartenenza ad un popolo con dei diritti, una ribellione ai soprusi di uno stato rappresentato da individui non eletti e che tendono con tutti i loro sforzi solo a spremere sangue da gente inerme ed incapace di ammutinamenti.

    Io non ho nessun animo di sottostare a delle imposizioni inique, illegali, offensive nell’atto e nell’intenzione, non è mia intento pagare per un servizio che non usufruisco, un servizio gestito da una parte politica criminale, voluto e regolato dalla stessa parte politica che ci ha portato al disastro ed ha portato molti imprenditori italiani al suicidio ed a trasferire le proprie aziende in altre nazioni depauperando la mia patria!

    NON PAGO IL CANONE RAI – Pago esclusivamente l’energia erogatami e sono pronto a denunciare qualsiasi azienda debba interrompere il servizio a seguito di questa mia decisione.


    Diffondete il seme del risveglio, ribellatevi, fate vedere che siete un popolo, un popolo sotto una bandiera e con una patria e che non siete dei pecoroni. abbiamo solo un’arma, per uscire da questa impasse, LA MOLTITUDINE, LA FORZA DELL’UNIONE……..FATELO!!!!!!!

    di Arturo Scalia



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  4. In data 23/08/2016 19:05:49 a pubblicato
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    LA FIGLIA DELLA EX MINISTRA FORNERO IN PENSIONE A 39 ANNI…TUTTI DEVONO SAPERE!


    Una carriera accademica perfetta e un profilo prestigioso quello della figlia del ministro. Nata nel 1974, Silvia Deaglio, a soli 24 anni è già laureata in medicina, dunque con ben quattro anni d’anticipo rispetto alla categoria degli sfigati elaborata dal sottosegretario Michel Martone.

    (La) Deaglio si è specializzata in oncologia nel 2002 e ottiene un dottorato in genetica umana nel 2006. Nel 2005, appena conseguito il Master e mentre svolge un dottorato in Italia, la giovane professoressa, ottiene un incarico presso il prestigioso Beth Israel Deaconess Medical Center di Harvard, il celebre college di Boston. Poi diventa responsabile della ricerca alla Hugef, una fondazione che si occupa di genetica. Alcune sue ricerche sono state finanziate dalla Compagnia di Sanpaolo, fondazione che è la prima azionista della banca Intesa Sanpaolo, di cui sua madre era vicepresidente.

    Silvia Deaglio è tornata oggi all’attenzione dei media dopo la notizia su un suo pre-pensionamento: la Deaglio sarebbe in pensione dal 2013, e cioè alla giovanissima età di 39 anni. La notizia ovviamente non è stata presa molto bene dagli esodati e da tutte le vittime della controversa riforma della mamma.

    Interrogata dai giornalisti la Deaglio ha risposto: “Il mio curriculum parla chiaro. E l’INPS anche”.



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  5. In data 20/08/2016 15:49:56 a pubblicato
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    Ristrutturazione casa esempio:

    Piano terra


    Primo Piano


    Sotto tetto



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LE TUE MANI

Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.

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