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In data 09/02/2021 07:40:35 a pubblicato
TopGan
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Covid: Israele mette a punto un farmaco efficace al 96%
La sperimentazione è piccola e molto iniziale: solo 30 pazienti, ma 29 hanno di loro mostrato un netto miglioramento nell'arco di due giorni. Una molecola istraeliana apre una nuova speranza.Un ospedale israeliano potrebbe aver trovato la cura per COVID-19 e sarebbe ad un punto di svolta nella lotta contro la pandemia globale. Dei 30 pazienti a cui è stato somministrato il farmaco, 29 hanno mostrato un netto miglioramento nell'arco di due giorni. A dichiararlo è il Tel Aviv Sourasky Medical Center, noto anche come Ichilov Hospital.L'ideatore del medicinale, il Prof Nadir Arber del Centro integrato di prevenzione del cancro dell'ospedale, ha somministrato il prodotto a pazienti in condizioni moderate o gravi, riportando un impressionante tasso di successo, pari al 96 per cento. Il professor Arber ha definito il farmaco, per il momento chiamato EXO-CD24, come "efficace e poco costoso"."Il medicinale viene somministrato per inalazione, una volta al giorno, in una procedura che richiede solo pochi minuti. Deve essere poi proseguito per cinque giorni", ha specificato il prof. Arber.Il prodotto "si basa sugli esosomi che il corpo rilascia dalla membrana cellulare e utilizza per la comunicazione intercellulare. Ciò che facciamo è arricchire gli esosomi con la proteina 24CD, che è nota per svolgere un ruolo importante nella regolazione del sistema immunitario".Dei 30 pazienti a cui è stato somministrato il farmaco, 29 hanno mostrato un netto miglioramento nell'arco di 48 ore e sono stati addirittura dimessi dall'ospedale pochi giorni dopo. Anche l'ultimo paziente si è ripreso, ma la sua guarigione ha richiesto più tempo.L'ex coordinatore del coronavirus di Iisraele, il Prof Ronni Gamzu, ha accolto la svolta come "eccellente", dicendo che avrebbe assistito personalmente il Prof Arber per ottenere il via libera del Ministero della Salute per testare il farmaco su un pool più ampio di pazienti."A Ichilov siamo tra i leader mondiali nella ricerca della cura per l'orribile epidemia", ha detto il prof Gamzu.Unica incertezza, non è ancora chiaro se il farmaco abbia la stessa efficacia contro i ceppi recenti e più virulenti del virus, compresi quelli di Gran Bretagna, Sud Africa e Brasile. Nonostante la sua campagna di vaccinazione leader a livello mondiale, Israele ha continuato a registrare carichi giornalieri superiori a 5mila, nonostante un blocco nazionale in atto dal 27 dicembre.
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In data 14/02/2021 18:06:12 a pubblicato
Florentina Trifonova
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Buon San Valentino, amore mio!
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In data 02/02/2021 07:56:44 a pubblicato
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L’imprenditore che produce monoclonali a Latina
Li inviamo in tutto il mondo, ma in Italia se faccio uscire una fiala dal cancello mi arrestano
Aldo Braca è il titolare della Bsp Pharmaceuticals dove si produce l'anticorpale della Eli Lilly che finisce in tutto il mondo fuorché in Italia, dove non è autorizzato. "I ritardi sui vaccini aumentano la richiesta globale , l'Italia si muova ora o rischia che l'intera produzione venga opzionata”. Aifa non emanato un bando di studio per la ricerca che potrebbe impiegare mesi. Il dg delle malattie infettive del San Martino Bassetti: "Non ha nessuno senso e poi anche Il problema etico: perché dovrei dare un placebo ai malati quando c'è la terapia per guarirli?”
“Anche io ho dei parenti che si son presi il Covid sa? Ma ho anche mille dipendenti che controllo tutte le mattine e tanti si sono ammalati fuori di qui, rischiando la vita. Dal mio impianto esce il farmaco che può guarirli subito. Sa che mi succede se lo porto fuori da questo cancello? Succede che mi arrestano, perché in Italia non è autorizzato”. Aldo Braca è il titolare della Bsp Pharmaceuticals di Latina, azienda divenuta celebre nell’era Covid perché da lì partono i camion refrigerati che portano gli anticorpi monoclonali della Eli Lilly in tutto il mondo fuorché in Italia, dove l’Aifa non li ha autorizzati. Gli ultimi studi pubblicati confermano una riduzione del rischio di morte del 70% e tuttavia le fiale da Latina vanno in Francia per l’etichettatura e poi negli ospedali di Stati Uniti, Canada, Israele, Germania, Inghilterra e Ungheria. Non in quelli italiani. “Non ci dormo la notte, da quando ho iniziato a mandare via il prodotto. Mi fa incazzare non una, ma dieci volte. Lo scriva pure questo. Ma la prego, aggiunga: l’Italia deve darsi una mossa”.
All’imprenditore non era sembrato solo un affare, quando ha contratto l’obbligazione con la multinazionale di Indianapolis per 100mila dosi di Bamlanivimab al mese, uno dei due soli trattamenti autorizzati al mondo contro il Covid. “Era settembre – racconta – gli ospedali stavano esplodendo di nuovo. Ho subito chiesto alla Lilly “ma in Italia il prodotto ci sarà vero?”, e loro mi hanno risposto “certamente lo offriremo, poi è il ministero che decide ma noi lo proporremo”. Il resto ormai è storia.
L’Agenzia del Farmaco, che dal ministero dipende, non ha autorizzato la sperimentazione, neppure quando le fiale erano state offerte gratuitamente a questo scopo su iniziativa del virologo Guido Silvestri che da allora non si da pace. Da Atlanta chiede che si faccia chiarezza su chi, a Roma, ha la responsabilità del ritardo nell’accesso alla terapia e delle vite che potevano salvare. Eccesso di prudenza e burocrazia, inconfessabili conflitti di interesse in capo ai decisori pubblici, non s’è mai capito. Fatto sta che allo sconcerto di pochi è poi seguita la rabbia di molti. Ma nessuno, nel frattempo, si preoccupa dell’approvvigionamento. “Coi vaccini ritardano sale la domanda globale di anticorpi – avverte Braca – . Ho ancora capacità produttiva ma dopo Trump l’amministrazione Biden ha subito opzionato altri due milioni di dosi, ora la Germania. Lilly ha messo un booking molto alto, sma se non ci muoviamo presto l’intera produzione sarà opzionata”.
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In data 01/02/2021 09:28:07 a pubblicato
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Come Organizzare la vaccinazione di massa da parte di un cittadino.
Visto le ultime notizie che i vaccini di pfizer e moderna scarseggiano e l’ultimo di astrazeneca e efficace solo per fasce di età non superiori a 55 anni, la distribuzione dovrebbe avvenire in questo modo:
- Vaccini pfizer e moderna a tutte le persone con età superiore a 55 anni suddivise partendo da quelli più a rischio contagio “Dottori, Infermieri, Case di riposo e personale” seguiti da tutti gli altri.
- Vaccino astrazeneca a tutte le persone sotto la soglia di 55 anni suddivise partendo anche qui con chi è più a rischio contagio.
Il sistema sanitario ha la lista completa di tutti i cittadini con tutti i dati a disposizione per suddividerli in questo modo stilando una lista crescente di chi vaccinare con uno o l’altro vaccino.
Da questa lista chiamare le persone man mano per la vaccinazione senza interferenze alcuna da parte di furbetti, cosi da poter andare spediti con le dosi di vaccini a disposizioni.
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In data 22/01/2021 08:39:22 a pubblicato
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“Vaccino di Pfizer blocca anche il contagio”, la buona notizia da Israele
- Uno studio israeliano ha dimostrato che i vaccinati improbabilmente possono trasmettere il coronavirus.
- Lo studio è stato effettuato sul personale medico del Centro medico Sheba.
- Si tratta della prima ricerca al di là delle sperimentazioni di Pfizer.
Secondo uno studio israeliano è improbabile che i destinatari del vaccino di Pfizer – BioNTech anti Covid-19 possano trasmettere il coronavirus ad altri.
Infatti, i partecipanti alla ricerca hanno sviluppato un tasso di anticorpi superiore a 20 entro una settimana dalla ricezione della seconda dose del farmaco.
L’indagine, che ha esaminato i dati di 102 su circa 1.000 membri del personale medico del Centro medico Sheba, che hanno ricevuto entrambe le dosi, ha mostrato che soltanto due soggetti hanno sviluppato una bassa quantità di anticorpi e uno di questi ha un sistema immunitario compromesso. Non c’è alcun motivo per cui quest’ultima persona non abbia sviluppato gli anticorpi e l’ospedale sta indagando.
Il resto – il 98% – ha sviluppato livelli di anticorpi addirittura superiori ai pazienti che si sono ripresi da un grave effetto indotto dal coronavirus.
Il professor Gili Regev-Yohai, direttore dell’Unità di epidemiologia delle malattie infettive di Sheba, ha affermato che le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino molto probabilmente non diventeranno portatrici del coronavirus e non lo diffonderanno grazie al livello alto di anticorpi che hanno ottenuto.
Si tratta della prima indicazione che il vaccino anti Covid19 possa anche interrompere la trasmissione. Ed è uno dei primi studi condotti al di fuori della sperimentazione di Pfizer sull’efficacia del vaccino.
«I risultati del sondaggio sono coerenti con l’esperimento di Pfizer e hanno persino superato le aspettative», ha dichiarato il prof. Regev-Yohai.
Israele ha superato la soglia di due milioni di vaccinati e guida la ‘classifica’ mondiale.
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LE TUE MANI
Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.