logo
Newseletter Accedi Registrazione Lavora Con Noi Aiuto
topgan gmail facebook twitter linkedin instagram
logo in movimento
Logo
sito

Clicca sul bottone del social in cui vuoi condividere

In data 01/06/2020 18:20:55 a pubblicato
TopGan
TopGan

Mi piace
OK

La mancata Zona Rossa di Alzano Lombardo e Nembro

Conte fa a pezzi Fontana.

La mancata Zona Rossa, e conseguente chiusura, dei comuni di Alzano Lombardo e Nembro in provincia di Bergamo era stata fortemente raccomandata da una nota dell’Istituto superiore di sanità già lo scorso due marzo.

Questo ritardo è avvenuto nonostante il governo il 23 febbraio abbia varato un decreto (il n.6) in cui si dichiarava che “allo scopo di evitare il diffondersi del COVID-19 nei comuni dove risulta positiva almeno una persona le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento”.

Quella domenica 23 febbraio, nell'ospedale di Alzano Lombardo “Pesanti Fenaroli” erano già stati accertati due casi di Coronavirus, focolaio dal quale è partita una vera e propria strage silenziosa di migliaia di morti. Senza considerare poi che fino al 9 marzo non è stato istituito alcun blocco e addirittura fino al 23 marzo le aziende sono rimaste aperte nella Val Seriana, polo industriale fondamentale per l’export italiano, con circa 400 imprese presenti sul territorio, e uno scambio di persone e merce di livello incredibile.

Ma di chi era la responsabilità, chi doveva agire: il governo o la Regione Lombardia? E perché non si è deciso di chiudere? Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha oggi inviato una nota formale di risposta: “Non vi è argomento da parte della Regione Lombardia per muovere contestazioni al Governo nazionale o ad altre Autorità locali. Se la Regione Lombardia ritiene che la creazione di nuove zone rosse andava disposta prima, con riguardo all'intero territorio regionale o a singoli comuni, avrebbe potuto tranquillamente creare “zone rosse”, in piena autonomia”.

A conferma di questo assunto – continua Conte – si rileva che la Regione Lombardia ha adottato – nel corso di queste settimane – varie ordinanze recanti misure ulteriormente restrittive, le ultime delle quali il 21, il 22 e il 23 marzo 2020″. Il 6 marzo – continua il Presidente del Consiglio – maturava l’orientamento di superare la distinzione tra “zona rossa”, “zona arancione” e resto del territorio nazionale in favore di una soluzione ben più rigorosa, basata sul principio della massima precauzione, che prevedesse la distinzione del territorio nazionale in due sole aree: la Lombardia e province focolaio di altre regioni e il resto d’Italia”.

Poi, la stoccata finale al governatore della Lombardia Attilio Fontana, circa la responsabilità nella competenza territoriale per la decisione sulla Zona Rossa: “Quanto invece alle competenze e ai poteri della Regione Lombardia, si fa presente che le Regioni non sono mai state esautorate del potere di adottare ordinanze contingibili e urgenti”. “Al pari di quanto hanno fatto altre Regioni – conclude Conte – come il Lazio, la Basilicata e la Calabria, nei cui territori, con ordinanza, sono state create “zone rosse” limitatamente al territorio di specifici comuni”.

La mancata Zona Rossa di Alzano Lombardo e Nembro
Questo post piace a: 2 Persona/e
  1. TopGan
  2. Florentina Trifonova
4000 caratteri rimanenti

Nessuno ha commentato questo post

Può lasciare commenti solo un utente registrato.
Per lasciare un commento, eseguire l'Accesso oppure creare un account.