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In data 21/02/2020 08:34:14 a pubblicato
TopGan
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Referendum Costituzionale
il 29 marzo si vota sul taglio dei parlamentari: tutto quello che c'è da sapereLe votazioni si svolgeranno domenica 29 marzo 2020, dalle ore 7 alle ore 23. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura della votazione e l'accertamento del numero dei votanti
Si terrà domenica 29 marzo 2020 il Referendum Costituzionale sulla riduzione del numero dei Parlamentari. Si tratta del quarto referendum costituzionale della storia della Repubblica Italiana: il popolo italiano sarà chiamato a votare per approvare o respingere il testo di legge dal titolo "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari".
Il testo del quesito referendario è il seguente: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 240 del 12 ottobre 2019?".
Le votazioni si svolgeranno domenica 29 marzo 2020, dalle ore 7 alle ore 23. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura della votazione e l'accertamento del numero dei votanti.
Nessun Quorum
A differenza dei referendum abrogativi, la validità del Referendum non è determinata dal raggiungimento della metà più uno degli elettori aventi diritto. La riforma sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi, indipendentemente dal numero di persone che si recherà ai seggi.
Gli articoli
Sono in tutto quattro gli articoli che compongono il disegno di legge costituzionale:
L'Articolo 1 modifica l'Articolo 56 della Costituzione, riducendo il numero dei deputati dagli attuali 630 a 400. Il numero dei deputati eletti nella Circoscrizione Estero passerebbe da 12 a 8.
L'Articolo 2 modifica l'Articolo 57 della Costituzione, riducendo il numero dei senatori elettivi da 315 a 200, e dei senatori eletti nella Circoscrizione estero da 6 a 4. Inoltre, il numero minimo dei senatori assegnati a ogni Regione si abbassa da 7 a 3. Nel testo le due province autonome di Trento e Bolzano vengono equiparate alle altre Regioni, ottenendo tre senatori a testa.
L'Articolo 3 modifica il secondo comma dell'Articolo 59 della Costituzione: "Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque".
L'Articolo 4, infine, disciplina l'entrata in vigore delle nuove disposizioni di legge, che "si applicano a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla predetta data di entrata in vigore".
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In data 19/02/2020 15:23:23 a pubblicato
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https://www.fanpage.it/politica/salvini-indagato-per-35-voli-di-stato-giudici-chiedono-documenti-a-polizia-e-vigili-del-fuoco/
Salvini indagato per 35 voli di Stato
Ecco come si e fatta la campagna elettorale permanente a nostre spese
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In data 17/02/2020 07:58:30 a pubblicato
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Un commento ad una Ricetta dal nome:
Torta di Mele
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In data 04/02/2020 10:37:08 a pubblicato
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Il Senato pronto a ripristinare i vitalizi
Il Senato pronto a ripristinare i vitalizi: addio al taglio degli assegni per gli ex senatori
Tornano i vitalizi per gli ex senatori: Palazzo Madama sarebbe infatti intenzionato a ripristinare gli assegni vitalizi per chi se li era visti tagliati dopo la delibera entrata in vigore il primo gennaio 2019. Se la decisione dovesse essere confermata, sarebbero più di 700 gli ex senatori a ricevere nuovamente l’assegno pieno.
Il taglio dei vitalizi per gli ex senatori presto finirà nel dimenticatoio. Gli ex inquilini di Palazzo Madama dovrebbero tornare a percepire i vitalizi dopo una decisione attesa per febbraio, secondo quanto anticipa il Fatto Quotidiano. Il Senato, infatti, sembra intenzionato a ripristinare il trattamento che era stato tagliato a partire dal primo gennaio 2019 su spinta del Movimento 5 Stelle, che aveva condotto la stessa operazione già alla Camera dei deputati. In sostanza non ci sarà più il taglio con il ricalcolo su base contributiva del vitalizi. La Camera di Consiglio del Senato è convocata per il 20 febbraio, ma la decisione sembra ormai presa.
Chi decide sui vitalizi al Senato
L’organo di giustizia interna del Senato è presieduto da Giacomo Caliendo, ex sottosegretario alla Giustizia con Berlusconi. E, secondo quanto riporta il Fatto, avrebbe già deciso il da farsi. Sono più di 700 gli ex senatori che avevano subito il ricalcolo del vitalizio, presentando poi ricorso. Se il passo indietro del Senato dovesse essere confermato verrebbero a mancare 22 milioni di risparmi, che non ci saranno più perché si tornerà all’erogazione dei vitalizi.
Perché potrebbero essere ripristinati i vitalizi
La commissione avrebbe quindi già deciso di cancellare la delibera del 2018 – approvata dall'ufficio di presidenza guidato da Elisabetta Casellati – perché “si sostanzia in una totale rimozione di provvedimenti di liquidazione a suo tempo legittimamente adottati in riconoscimento e attuazione del diritto assicurato dalle norme allora vigenti e impone, anche dopo più decenni, una nuova liquidazione sulla base di una diversa disciplina che introduce criteri totalmente diversi, con assoluta negazione del legittimo affidamento”. Quell'intervento, inoltre, viene ritenuto “non in linea con gli insegnamenti della Corte costituzionale”. Motivi per cui il Senato potrebbe al massimo pretendere il pagamento da parte dei senatori di un contributo considerato più “ragionevole” rispetto al taglio dei vitalizi e che sarebbe, inoltre, limitato nel tempo.
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In data 29/01/2020 14:15:33 a pubblicato
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La morte apparente del Movimento
Di Tommaso MerloQuesta volta giornalai e politicanti sono certi, il Movimento è morto. E godono come non mai. Vanno capiti. Con l’ascesa del Movimento hanno temuto di scomparire ed invece sono ancora tutti lì ad infestare il dibattito pubblico da giornali e televisioni godendosi stipendi e status. Sono ancora tutti lì convinti di avere ragione e perfino senso. Godono perché pensano di aver vinto la battaglia contro il cambiamento. Poveri illusi. Il cambiamento vero lo puoi ostacolare e ritardare, ma mai fermare. Per il vecchio regime è solo questione di tempo. Checché blaterino lorsignori, il Movimento ha rappresentato istanze di cambiamento sacrosante e profonde. Il Movimento è stato solo la scatola, ma quello che conta sono i contenuti che erano e sono politici ma anche culturali. Milioni di cittadini hanno scoperto di condividere non solo l’esasperazione verso un sistema marcio che li ha umiliati ed impoveriti, ma anche consapevolezze più evolute rispetto alle caste parassitarie e mafiose che li hanno malamente governati. Contenuti e consapevolezze che non scompaiono certo perché qualche giornalaio o politicante farnetica contro il Movimento in qualche talkshow. Possono rovinare la scatola – e in parte ci sono riusciti controllando tutti i media – ma quei contenuti prima o poi riemergeranno con ancora più veemenza. E se non troveranno più rappresentanza pacifica e democratica, potranno esplodere violentemente come in Francia. Il modello neoliberale è fallito, la democrazia tradizionale pure. C’è un sistema da ridisegnare, altro che melina partitocratica da quattro soldi. Arroccandosi nella sua arroganza e nel suo egoismo, il vecchio regime ha solo rimandato il suo tramonto. Errore fatale. Non proponendo nulla di nuovo e non ammettendo i propri errori, le istanze per cui è nato il Movimento sono ancora tutte vive e vegete. Ma c’è di più. Stando ai vituperati fatti, l’esperienza governativa del Movimento 5 Stelle è stata un successo clamoroso. Rispetto ai vecchi partiti e coalizioni – senza rubare e senza tramare alle spalle dei cittadini – il Movimento ha sfornato una quantità di leggi e provvedimenti da far vergognare i presunti esperti e competenti del vecchio regime. Giornalai e politicanti fanno finta di nulla, ma grazie al Movimento l’Italia è già cambiata e di molto. Certo, le macerie e le sfide sono tali che affinché il cambiamento si percepisca ci vuole tempo e ulteriore lavoro. Ma l’esperienza del Movimento rimane assolutamente storica. Cittadini che si prendono il potere. Senza soldi, senza santi. E che fanno. Una esperienza che resterà nei libri di storia, altro che Craxi e i quaranta ladroni. Il tutto nonostante l’opposizione feroce di un regime che controlla ancora avamposti strategici come l’informazione, ma anche nonostante pecche intestine. Lacune, slealtà, divisioni, lentezze. Vedremo se il virale egoismo italico riuscirà ad inghiottirsi anche questa primavera collettiva. Vedremo se il Movimento riuscirà ad imparare dai propri errori e con gli stati generali trovare un nuovo assetto e rilanciarsi attorno a nuovi portabandiera e nuovi programmi. Vedremo. Giornalai e politicanti sono certi che il Movimento sia già morto e godono come non mai. Poveri illusi. Se anche la scatola del Movimento non dovesse più funzionare, le sue istanze politiche prima o poi risorgeranno più veementi che mai. Il cambiamento vero lo puoi ostacolare e ritardare, ma mai fermare e per il vecchio regime è solo questione di tempo.
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LE TUE MANI
Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.