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  1. In data 20/10/2016 09:12:18 a pubblicato
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    PRONTI A SALUTARLO? IL NO VOLA AL 76% IL RISULTATO DELLA MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI PRECOCI DEL  18! AMICI DIFFONDIAMO QUESTA MERAVIGLIOSA NOTIZIA!! MASSIMA CONDIVISIONE!


    Il 18 Ottobre i Precoci hanno tenuto una manifestazione in piazza Montecitorio a Roma la Quale anche se non numerosa per il fatto che non tutti fisicamente hanno potuto parteciparvi in quando tutti hanno una certa età e con tantissimi anni di lavoro sulle spalle e fisicamente non più in grado di sostenere tale stress… e fatica.

    Ma in realtà era una manifestazione sentita da tantissimi e quindi ha dato i suoi frutti, visto che nessuno dei parlamentari  “se non M5S e Lega” anno avuto il coraggio di scendere in piazza ed ascoltare le ragioni legittimissime dei Lavoratori con 41 anni di lavoro ecco che oggi si scopre che il NO vola al 76%.

    E pertanto farsi un’idea sull’intenzione di voto. L’analisi è stata condotta da «Reputation Manager», istituto italiano leader nell’analisi e misurazione della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico. Diciamo subito che secondo questa prospettiva di analisi a oggi il «No» vincerebbe facile. C’è un 76,18% di commenti contro il Decreto Legislativo proposto dal Ministro Boschi e un restante 23,55% a favore. Bello scarto. La maggior parte dei commenti si trova all’interno delle testate giornalistiche (36,6%), seguono blog (21,1%) e siti di news (19,1%).

    Quindi i lavoratori continuano nella lotta per far riconoscere i propri diritti sacrosanti a lottare ed a far si che questo governo che non gli ascolta e pensa solo alle lobi e Banche vada a casa.

    Si continua imperterriti a sostenere il NO al referendum sulla costituzione e a convincere tutti ad andare a votare per arrivare oltre il 90%. 



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  2. In data 23/10/2016 07:53:09 a pubblicato
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    Per Ipsos il No aumenta il distacco. Giovani contro la riforma, pensionati a favore


    Otto punti percentuali di vantaggio e un orientamento demografico molto chiaro: tra chi voterà No al referendumcostituzionale del 4 dicembre i giovani sono la maggioranza. Al contrario, il fronte del Sì è ‘territorio’ dei pensionati. E’ quanto emerge da un sondaggio Ipsos pubblicato oggi dal Corriere della Sera. Per l’istituto guidato da Nando Pagnoncelli, se si votasse oggi il 54% voterebbe No, mentre il Sì si fermerebbe al 46%: otto punti percentuali di vantaggio e una forbice che – al contrario di quanto sostenuto da altre rilevazioni – continua ad aumentare. A leggere il sondaggio di Ipsos del 3 ottobre scorso, infatti, il vantaggio dei contrari alla riforma costituzionale era praticamente dimezzato. Significativo, inoltre, l’approfondimento sulle identità all’interno dei due fronti. Tra i No, ad esempio, la percentuale più alta dei contrari (il 29%) è nella fascia di età tra i 35 e i 49 anni. Ma i contrari prevalgono (25% per il “No”, contro il 19% per il “Si”) anche tra i più giovani: tra i 18 e i 34 anni. Fascia quest’ultima in cui si registra comunque una minore propensione ad andare a votare: il 49% intenderebbe astenersi. Non solo. Tra i favorevoli alla riforma voluta dal governo Renzi, il 33% è laureato, mentre nella schiera del “No” chi ha la laurea è il 28%. Tra i contrari, invece, la percentuale maggiore (il 29%) è diplomato. Il “Si”, insomma, prevale, “tra i pensionati” (27%).

    Il coinvolgimento dei cittadini, tuttavia, è ancora lontano da quanto auspicato da entrambi i fronti. Il tasso di mobilitazione è al 58%: in aumento, seppur di poco, rispetto al recente passato, ma comunque su livelli già registrati a luglio scorso. Evidentemente, la massiccia campagna mediatica del premier Renzi e da coloro che sono contrari alla ‘sua’ legge stenta a decollare. Specie tra i più giovani: il 49% al momento non andrebbe alle urne. Differenze altissime anche per livello di scolarizzazione e di ceto: i ceti alti il 33% dei laureati andrà a votare, mentre è ai minimi tra chi ha un titolo di studio elementare. Per quanto riguarda le professioni, i ceti elevati sono mobilitati al 68%: percentuale in linea tra chi è in pensione, al contrario di quanto avviene per le casalinghe (47%). Interessante notare, inoltre, come il dibattito sia molto diffuso nell’area della popolazione che vota sinistra o centrosinistra, quasi che il tema sia ‘interno’ ad una fetta dell’elettorato. In tal senso, la sinistra per così dire ‘storica’ è fortemente orientata per il No, centrosinistra e centro per il Sì. Il centrodestra? Una parte consistente (non la maggioranza) è per approvare la riforma costituzionale.



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  3. In data 23/10/2016 08:57:20 a pubblicato
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    IL PREMIER HA VOLUTO UN NUOVO AEREO MA LO NASCONDE FINO AL VOTO


    • 1. IL PREMIER HA VOLUTO UN NUOVO AEREO MA LO NASCONDE FINO AL VOTO: “LO FARÒ VOLARE DOPO IL REFERENDUM”. MA IL SUO CAPRICCIO E’ COSTATO AGLI ITALIANI IN UN ANNO GIA’ 6 MLN €
    • 2. FINORA L’ UNICO VIAGGIO DELL'AIRBUS PRESO IN LEASING DA ALITALIA È STATO QUELLO A CUBA NEL 2015 MA TENERLO FERMO IN UN HANGAR CI COSTA 76MILA € AL GIORNO. I NOSTRI PILOTI NON LO SAPEVANO USARE: SI E’ RESO NECESSARIO UN ADDESTRAMENTO SPECIALE
    • 3. IL PD HA SEMPRE CRITICATO LE SCELTE DI BERLUSCONI, QUANDO ERA PREMIER, PER I 116 DECOLLI IN UN ANNO, MA RENZI NON SI DÀ MENO DA FARE, VISTO CHE LA SPESA PER I SUOI VOLI E' SCHIZZATA A 50 MILIONI. ALLA FACCIA DELLA SPENDING REVIEW, DEI TAGLI E DEI RISPARMI


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  4. In data 24/10/2016 10:18:25 a pubblicato
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    Paolo Maddalena: la riforma della Costituzione serve alle multinazionali, alle banche, alla finanza


    Il presidente emerito della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena: la riforma della Costituzione serve alle multinazionali, alle banche, alla finanza.

    Video dell' intervento che Paolo Maddalena ha fatto sabato scorso in piazza Barberini durante la manifestazione «Emergenza cultura».

    Che l' obiettivo della protesta fosse il governo è fuori di dubbio. «Le modifiche dell' ordinamento introdotte dal Governo Renzi, e passivamente subite dal ministro Dario Franceschini - recitava la piattaforma organizzativa -,stanno di fatto rimuovendo l' articolo 9 dalla Costituzione».

    L' articolo 9 è, per dovere di cronaca, quello che prevede che «la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

    Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione».

    Tradotto: Renzi e il suo governo stanno svendendo il nostro patrimonio più importante.

    E a dare man forte ai manifestanti è arrivato Maddalena, presidente emerito della Corte Costituzionale oggi in pensione. Una cosa che il diretto interessato ha sottolineato con un certo orgoglio.

    «Dopo essere stato 9 anni alla Corte Costituzionale - ha esordito -, quindi all' interno delle istituzioni e seguendo la regola deontologica che non ci si espone alla tv e al pubblico, oggi finalmente sono libero. Perché sono in pensione».

    Applausi dalla piazza e una domanda scrive il tempo: cosa avrà taciuto Maddalena in questi 9 anni? Non ci vuole molta fantasia per immaginare la risposta. «Voglio dire- ha proseguito- che sono qui in adempimento di uno specifico, inderogabile dovere, quello dell' articolo 2 della Costituzione che pone come fine essenziale della Repubblica lo sviluppo della persona umana, i diritti dell' uomo e soprattutto i doveri inderogabili di solidarietà sociale».

    «Voglio ricordare- ha aggiunto- che l' articolo 52 della Costituzione dice che è dovere sacro del cittadino difendere la Patria. E la nostra Patria è in pericolo perché è in pericolo la nostra Costituzione. Il Consiglio dei ministri, il nostro Parlamento, le nostre istituzioni hanno approvato la modifica della nostra Costituzione dove sono scritti tutti i nostri diritti».

    Va detto che non è la prima volta che Maddalena si scaglia contro le riforme del governo Renzi. Poco più di un anno fa, intervistato dal Fatto Quotidiano, tuonava: «Siamo d' accordo che il bicameralismo perfetto fosse eccessivo ma bastava ridurre il numero dei senatori e il numero delle materie da sottoporre al Senato.

    Invece, si realizza una struttura composta da nominati. Ma nominati da chi? I nominati, in realtà, sono nominati da "intrallazzi" con accordi trasversali che incrementano il malcostume. Meglio, allora, lo Statuto albertino che poneva la nomina in capo al Re».

    Non solo, nei suoi 7 minuti di intervento di sabato, il presidente emerito della Consulta, non ha mai nominato il presidente del Consiglio. In compenso, dopo aver detto che «la modifica della Costituzione serve alle multinazionali, alle banche, alla finanza», ha riservato una citazione al Cavaliere: «L' ordinamento giuridico italiano che ancora era fondato sulle norme costituzionali, dai periodi di Berlusconi in poi, ha ceduto alla pressione della finanza».



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  5. In data 09/10/2016 17:20:04 a pubblicato
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    UNA STUDENTESSA DI 22 ANNI ANNICHILISCE RENZI IN POCHI SECONDI


    UNA STUDENTESSA DI 22 ANNI ANNICHILISCE RENZI IN POCHI SECONDI. 
    Lei è @Martina Carpani. La coordinatrice nazionale degli Studenti per il NO - Pagina Nazionale. 
    Questi ragazzi sono meravigliosi. Sono il futuro dell'Italia. 
    Votiamo NO per non farli scappare via!
    +++MASSIMA DIFFUSIONE+++


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LE TUE MANI

Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.

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