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In data 09/04/2018 08:23:45 a pubblicato
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Il piano dei 5 Stelle spiegato da Pasquale Tridico, ministro del Lavoro
Il piano dei 5 Stelle spiegato da Pasquale Tridico, ministro del Lavoro in pectore di un eventuale governo Di Maio. Via il Jobs Act, confermato l’impianto della riforma previdenziale partorita ai tempi di Monti. E sul reddito di cittadinanza l’economista ribadisce: "Chi ha una casa riceverà meno soldi, ma questo era noto"Abolire la legge Fornero. Sì, ma come? A urne ormai lontane, neanche tra i 5 Stelle si parla più apertamente di cancellare la riforma previdenziale partorita dal governo Monti. Un eventuale governo Di Maio metterà sì mano alla legge, ma solo per apportare alcune modifiche, benché essenziali (almeno nell’ottica dei pentastellati).
Come cambieranno allora le pensioni? Lo ha spiegato a Radio Capital l’uomo indicato da Di Maio come ministro in pectore di un eventuale governo a 5 Stelle, ovvero Pasquale Tridico, docente di Economia del Lavoro presso la Facoltà di Economia all’Università di Roma Tre.
Sull’abolizione della legge Fornero "sarei cauto" ha detto l’economista. "Stiamo studiando - e su questo siamo in linea anche con l’Inps - dei criteri che permetterebbero l’uscita flessibile dal mercato del lavoro". Come? "Applicando ad ogni lavoratore un coefficiente di usura che favorisca la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro". In sostanza, ha aggiunto Tridico, "ad ogni categoria di lavoratori sarà assegnato un coefficiente di usura che permetterà un’uscita flessibile".
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In data 08/04/2018 17:48:29 a pubblicato
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Ecco come fanno fuori SALVINI i suoi stessi alleati.
Centrodestra, Salvini fuori dal Parlamento? Ennesimo schiaffo di FI alla Lega
Ricorso di una candidata di Forza Italia. A rischio il seggio di Salvini al SenatoNel giorno del vertice tra i leader del Centrodestra ad Arcore, in vista del secondo giro di consultazioni al Quirinale, scoppia un altro terremoto nella coalizione con un clamoroso schiaffo di Forza Italia a Matteo Salvini. Errori nei verbali della Corte d’Appello di Catanzaro e rischia di saltare il seggio “calabrese” del leader della Lega. Un errore che, se dovesse essere confermato dalla futura giunta per le elezioni del Senato, costringerebbe Salvini a cedere il posto a Fulvia Michela Caligiuri, candidata al secondo posto nel listino proporzionale di Forza Italia.
Un’ipotesi che lascia a Salvini non pochi dubbi sull’eventualità di poter recuperare il proprio seggio in una delle altre regioni dove era candidato. Il Rosatellum ha imposto che gli scattasse in Calabria, nella circoscrizione dove la Lega ha ottenuto il quoziente più basso, e adesso non c’è una norma che preveda un effetto domino. Il rischio è che Salvini rimanga fuori dal Parlamento.
A insidiare il seggio del numero uno della Lega - scrive il Fatto - è il ricorso presentato dalla candidata Caligiuri al presidente del Senato. Dopo aver perso con oltre 65 mila voti il collegio uninominale di Cosenza (andato al grillino Nicola Morra), Caligiuri ha visto fallire anche la possibilità di essere eletta nel listino dove il partito di Berlusconi è riuscito a prendere un solo senatore.
Il secondo non è scattato perché il riparto dei seggi, “operato dall’ufficio elettorale centrale e dell’ufficio elettorale regionale”, è stato “in favore della Lega”. Ciò è avvenuto, secondo la candidata Caligiuri, perché “in Corte d’Appello a Catanzaro sono state invertite le colonne dei voti di Forza Italia con le colonne dei voti di Fratelli d’Italia”.
“In molte sezioni, di cui ho acquisito i verbali – aggiunge – i voti erano riportati al contrario. Questo è avvenuto un po’ in tutta la Regione. Rifacendo i calcoli, in realtà il seggio era scattato per Forza Italia e non per la Lega”.
“Errori marchiani – spiega l’avvocato Oreste Morcavallo che assiste la candidata cosentina di Forza Italia – Credo che sia un dato completamente falsato”.
Ecco perché, al primo punto, il legale calabrese contesta il “verbale di proclamazione nella parte in cui è stato proclamato eletto nel collegio plurinominale della Calabria per il Senato della Repubblica il candidato Matteo Salvini”.
Nel ricorso, infatti, si legge di “gravi irregolarità” ma soprattutto “errori di trascrizione” che hanno riguardato centinaia di sezioni e che hanno portato a “un notevole divario tra i voti effettivamente conseguiti e quelli risultanti dai verbali poi utilizzati ai fini del calcolo complessivo dei voti”.
“Sono circa 2700 voti – spiega la Caligiuri – che, calcolando il quoziente del resto, farebbero scattare il seggio a Forza Italia e non alla Lega. La cosa che mi è dispiaciuta di più è che noi avevamo fatto presente queste anomalie già alla Corte d’Appello chiedendo di correggere in autotutela. Ci hanno risposto che non si può fare nulla e hanno fatto la proclamazione mantenendo questi errori. Io non do colpe a nessuno ma è una questione di rispetto e di legalità. Avendo preso anche 66mila e 500 voti, devo difendere chi mi ha dato fiducia. È giusto che il seggio vada a Forza Italia”. E non a Matteo Salvini.
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In data 07/04/2018 09:55:30 a pubblicato
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Addio case di riposo, gli anziani passeranno la vecchiaia con gli amici
Mentre la popolazione occidentale invecchia, si cercano nuove soluzioni per accudire gli anziani: ecco il quadro, dal villaggio con gli amici al cohousing27 marzo 2018 - La popolazione occidentale sta sempre più invecchiando. Secondo un rapporto Istat di Aprile 2017, le previsioni per il futuro della popolazione italiana non sono rosee: le nascite non copriranno i futuri decessi e al contempo la capacità di sopravvivenza aumenterà. Questo implicherà un aumento dell’età media da 44 anni attuali, ai 50 anni del 2065.
È in quest’ottica che è di fondamentale importanza trovare soluzioni per l’alloggio e l’assistenza agli anziani. Se prima le persone anziane erano considerati i “saggi della famiglia” e prendersene cura era per molti un dovere e un onore, con l’aumentare dei ritmi frenetici e l’avvento della società moderna, è nata la necessità di farle accudire in centri specializzati esterni alla famiglia.
Sono nate quindi le case di riposo, che finora hanno costituito la principale alternativa all’accudimento esterno; con i fenomeni migratori è poi cresciuto il numero di anziani che sceglie di essere accudito in casa propria da una badante, cresciute del 42% dal 2007 al 2017. Tutte queste soluzioni però non risolvono la sensazione di solitudine degli anziani: soltanto in Italia il 32,7% delle persone con oltre 75 anni di età, vive sola.
In risposta a queste prospettiva, sta nascendo in Danimarca una nuova soluzione: si fa strada un modello residenziale fondato sulla vicinanza con i propri amici e il vivere in comunità. Il modello è costituito da villaggi privati dove ogni abitante ha la propria casa, ma condivide gli spazi comuni con gli altri membri della comunità. L’obiettivo è quello di unire la comodità dello spazio privato, con la possibilità di socializzare con i propri amici e conoscenti. Quelli che scelgono questa soluzione, progettano insieme la comunità, scelgono gli abitanti coinvolti, cooperano per la manutenzione e la gestione del villaggio. Le attività interne al villaggio non devono generare reddito, ma servire soltanto agli abitanti; questa soluzione, che si sta rivelando molto valida per gli anziani, è utilizzata anche per madri single e giovani a rischio di esclusione.
Il modello è visto positivamente, non solo perché favorisce la socialità dell’anziano che altrimenti rischierebbe di essere lasciato solo, ma anche perché, grazie alla convivenza con altre persone, permette di risolvere con più facilità alcuni problemi assistenziali non gravi. Il modello sta avendo molto successo sia in Europa che negli Stati Uniti.
Oltre al villaggio con abitazioni private, si sta facendo largo una forma di cohousing: più inquilini, anziani e non, decidono di coabitare nella stessa casa. Chi ne ha la possibilità, può affittare le stanze ospitando altri anziani o studenti universitari. In cambio, questi ultimi collaborano nei lavori domestici, nel pagamento delle bollette e tengono loro compagnia.
Sempre meno solitudine, sempre più amici anche nella vecchiaia: queste soluzioni non hanno ancora preso piede in Italia, ma forse a breve ci sarà necessità di adottarle.
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In data 06/04/2018 09:13:56 a pubblicato
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Perché nessun Giornali, Televisioni, Opinionisti, Economisti, Onorevoli, Ecc.… dopo il 4 marzo non parlano più della riforma delle pensioni?
Tirano fuori che non potrà essere fatta perché non ci sono i soldi che non è vero ma la vera ragione è perché con la riforma si da due diritti agli Italiani.
Il primo quello che tutti gli esseri umani dopo aver lavorato per una vita hanno diritto di riposare visto anche la natura umana che perdono le forze e cominciano gli acciacchi.
Il secondo diritto e quello che lasciano dei posti di lavoro vuoti e questi posti devono per forza essere sostituiti da Giovani è quindi diritto al lavoro per loro.
Non ci sono i soldi non è vero perché preferiscono parlare della FlaxTassa e pure questo provvedimento prevede dei soldi che quasi corrispondono a quelli delle pensioni, qui i soldi li trovano.
La vera ragione e che questo provvedimento è un’altra forma di privilegio che va a favorire alcuni “i più ricchi” quindi sono d’accordo e la discutono, cosi confermano che devono continuare ad esistere persone privilegiate, poi non importa che aumenti il debito basta che si riconferma che il popolo non è tutto uguale, ci devono essere persone privilegiate e persone che devono soccombere in favore dei primi.
Non è vero che non ci sono i soldi perché preferiscono parlare se mai di Reddito di cittadinanza perché anche questa è una forma di privilegio per alcuni “i più poveri” ma conferma che comunque devono continuare ad esistere persone diverse, quelle privilegiate e quelle che devono patire per mantenere i primi.
Eccovi in sintesi il perché non si deve parlare di pensioni, di diritto, ma di Privilegi di fatti tutti questi organi menzionati nel titolo sono dei privilegiati e visto che comincia a vacillare questo stato eccovi la necessità di ribadire e sancire che questa situazione deve continuare ad ogni costa, avvallando e facendo in modo che non se ne parla di diritto “PENSIONI” ma se mai di provvedimenti anche costosi ma che comunque avallano il PRIVILEGIO.
La conferma l’abbiamo visto anche con la lettera ai due presidenti di camera e senato che con molta solerzia si sono mossi a farla ciò che non hanno mai fatto per leggi che danneggiavano il popolo. Con tutti o quasi Giornali scrivono sugli argomenti trattati, nelle televisioni e diventato tabu parlare di Pensioni, mentre se ne parla fino alla nausea di Flax Tassa e Reddito di cittadinanza.
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In data 05/04/2018 18:47:30 a pubblicato
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Pensioni 2019: circolare Inps, modificati requisiti per età pensionabile
Pensioni 2018: l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, in data 4 aprile 2018, ha emanato una nuova circolare n°62 relativa alle modifiche dei requisiti necessari per l’età pensionabile. Le novità, che prenderanno il via a partire dal 1° gennaio 2019, subentreranno in funzione del terzo adeguamento dell’Istat risalente al 2016 e prevede 5 mesi di lavoro in più prima di poter uscire dal mercato del lavoro a causa dell’adeguamento dell’aspettativa di vita. In questo modo l’Inps rende attuabile lo spostamento ‘in avanti’ dell’età pensionabile. Ecco i punti salienti e la circolare completa.
Pensioni 2018: i nuovi requisiti
Per effetto della nuova circolare n° 62 emanata dall’Inps in data 4 aprile 2018, verranno attuate delle modifiche che entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2019. In primo luogo cambieranno i requisiti: i contributi da versare per gli uomini saranno portati a 43 anni e 3 mesi, mentre per le donne a 42 anni e 3 mesi. L’adeguamento prenderà in considerazione anche i lavoratori precoci, i quali potranno uscire dal mercato del lavoro dopo aver versato 41 anni e 5 mesi di contributi, rispetto ai 41 di oggi. Per quanto riguarda, invece, la pensione di vecchiaia, questa potrà essere raggiunta a 67 anni sia per gli uomini che per le donne, invece di 66 anni e 7 mesi di oggi.
Pensioni 2018: lavori usuranti e speranza di vita
Per quanto riguarda i lavori usuranti non vi sono invece delle novità. Ciò significa che anche nel biennio 2019/2020 dovranno raggiungere i 61 anni e 7 mesi di età assieme al raggiungimento della soglia di 97,6 con almeno 35 anni di contributi versati. Le quindici categorie di lavori considerati gravosi saranno esentate dall’adeguamento all’aspettativa di vita previsto a partire dal 1° gennaio 2019 solo se hanno versato almeno 30 anni di contributi e svolto l’attività gravosa per 7 anni negli ultimi 10 prima di uscire dal mercato del lavoro. Per quanto riguarda la speranza di vita, secondo la circolare Inps, sarà calcolata attraverso al differenza tra la media dei valori registrati nel biennio 2017/2018 e il valore registrano nel 2016. Per approfondire tutti gli aspetti della circolare Inps che la trovi qui sotto.
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LE TUE MANI
Grande è la gioia che provo quando posso stringere le tue mani.
Sento esprimere tutte le cose che non mi hai mai detto,
sento che ancora mi vuoi bene,
anche se non te l'ho mai chiesto.
Nelle tue mani ho messo il mio cuore
e tutto l'amore vero e sincero.
Il tempo è passato ma il mio sentimento non è mai cambiato è ancora forte e vivo.
Spero ancora di stringere le tue mani,
sentire che col pensiero mi sei vicina.
Ti prego! non negarmi la gioia di un tuo saluto
e la speranza che un giorno non lontano,
ancora io possa stringere le tue mani.