La nuova ricerca sulle frequenze dei cognomi degli
Italiani è stata realizzata utilizzando l'Archivio Utenza SEAT.
Con un apposito programma, sono state escluse le
utenze telefoniche con forme societarie presenti nella ragione sociale; al
contrario sono state mantenute le utenze affari, ritenendo che molto spesso,
soprattutto nei casi di piccoli artigiani e commerciati, esse vengono a
rappresentare l'unica utenza per un cittadino.
Il numero di utenti considerati è risultato così
pari a 20.112.690 unità.
Confrontato con altre precedenti ricerche realizzate
in Italia con gli abbonati alla Sip e quindi alla Telecom Italia, si tratta
del numero più elevato in assoluto.
20 milioni di utenti rappresentano il 35% degli oltre
57 milioni di italiani residenti; dunque un valore estremamente significativo.
Si tengo anche conto che l'enorme diffusione della
telefonia cellulare non ha impoverito lo stock complessivo della telefonia
fissa, interessando, come utenti non titolari di un'utenza fissa, soprattutto
quelle fasce di giovani e giovanissimi che non risultavano neppure in passato
abbonati. Anzi, il telefono cellulare ha sovente preso il posto di un telefono
fisso nelle seconde case o in piccoli esercizi commerciali, riducendo dunque
il numero dei doppioni (dunque o più abbonamenti intestati al medesimo
utente). Il "tesoro" onomastico qui analizzato può essere dunque
considerato ancor più vicino alla realtà di quanto non fosse dieci o
vent'anni fa.
Il rapporto tra il numero dei cittadini residenti e quello degli utenti
telefonici ci dà il coefficiente (pari a 2,86 per l'intero Paese) per il
quale occorre moltiplicare il dato delle nostre graduatorie per ottenere una
stima attendibile di tutti gli italiani che portano quel nome. Per esempio il
cognome più frequente, Rossi, si presenta con 68.365 occorrenze: cioè
vuoi dire che, moltiplicati per 2,86, i Rossi in Italia dovrebbero
essere circa 195.500; i Ferrari passerebbero da 39.392 a oltre
112.600.
Tuttavia le cose sono un pochino meno semplici. Infatti, il rapporto
residenti/utenti varia da regione a regione, e da provincia a provincia; e
dunque un cognome particolarmente diffuso dove il numero degli abbonati è
relativamente basso rispetto a quello dei residenti reali, andrà moltiplicato
per un coefficiente più alto. I coefficienti più elevati sono quelli delle
regioni meridionali. Si va dal 3,58 della Campania e dal 3,53 della Calabria
(ma anche Basilicata, Puglia, Sardegna, Sicilia e Molise presentano un valore
superiore a 3), fino al 2,18 della Valle d'Aosta, che precede Liguria, Emilia
Romagna, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, con valori inferiori a 2,60.
Alcune precisazioni, Tutte le varianti, anche soltanto grafiche, sono state
conteggiate separatamente. Così Macrì e Macri sono
considerati diversi (e del resto le loro origini sono differenti), ma anche Lo
Russo e Lorosso. I cognomi doppi sono stati considerati come
unità a sè stanti, e dunque per es. Esposito Gigante ed Esposito
Caruso non sono stati sommati tra loro, nè aggregati ai semplici Esposito.
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